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All'Aprica Ivan Basso si tinge di rosa

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Vittoria di tappa di Scarponi davanti al varesino e Nibali. Arroyo perde 3'

Roberto Amaglio
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Festa per due sul traguardo dell'Aprica. Se Michele Scarponi ottiene finalmente la sua prima, meritata vittoria in questo Giro d'Italia, Ivan Basso (2°) torna in rosa, sfilando il simbolo del primato a un generosissimo David Arroyo, giunto al traguardo con Evans, Sastre, Vino e Gadret con un ritardo di 3' e 6". Esattamente a quattro anni da quel lontano 28 maggio 2006, Basso ritrova quindi la tanto ambita maglia proprio sul traguardo dell'Aprica. Per quanto manchino la frazione del Tonale e la cronometro di Verona, ora il varesino ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi il suo secondo Giro d'Italia. Tre i protagonisti assoluti di questa prima durissima frazione valtellinese. Scarponi, bravissimo a rimanere agganciato sul Mortirolo; il forte e intelligente Ivan Basso, il quale ha alzato il piede lungo la selettiva ascesa per tenere al suo fianco Nibali e, appunto, il generosissimo Vincenzo Nibali, il quale si è messo totalmente a servizio del capitano, guadagnando quei minuti che gli permettono tra l'altro di salire sul terzo gradino del podio. Frazione che si è infiammata come logico sul temibile Mortirolo. La fuga della prima ora e lo stesso Garzelli (il quale ha provato ad anticipare la dura salita legata al nome di Marco Pantani scattando sul Valico di Santa Cristina), vengono ripresi dal forcing della Liquigas e di Basso, che nel tratto centrale del Mortirolo mette tutti in croce, ad eccezione di Scarponi e del compagno  Nibali. A pagare è soprattutto Evans, la cui ostinazione a rimanere coi primi gli causa un fuorigiri fatale. Arroyo, invece, sale del suo passo pensando anche agli ultimi 30 km, quelli che avrebbero riportato la carovana all'Aprica; lo precedono di circa 1' Sastre, Vino e Gadret. Davanti, invece, Basso scandisce il passo, senza però andare al 100% per tenere al suo fianco Scarponi e Nibali. Il motivo è semplice: oltre all'importanza di Nibali in discesa, stare insieme è fondamentale nel fondovalle da Monno a Edolo e, soprattutto, nell'ultima salita pedalabile verso il traguardo. E Basso lo sa, visto che anche nel 2006 affrontò l'ultima parte di tappa con Gilberto Simoni. La situazione al GPM del Mortirolo è quindi questa: Basso, Nibali e Scarponi in testa, Vinokourov a 55", Sastre e Gadret a 1'29", Evans a 1'43" e poi il leader Arroyo a 1'55". Nella discesa i tre battistrada procedono con cautela. Arroyo invece è scatenato e, nella picchiata bagnata verso Monno, recupera quasi 1'30", agganciando Vinokourov. Sembra che l'assalto di Basso alla maglia rosa fallisca, ma negli ultimi 20 km succede ciò che la Liquigas sperava. Davanti Nibali, Basso e Scarponi hanno ancora birra nelle gambe e collaborano fino al traguardo. Dietro, invece, Arroyo è quello più fresco, mentre Vinokourov, Sastre, Gadret e, soprattutto, Evans, hanno le gambe spappolate dal Mortirolo e non riescono a contribuire all'inseguimento. Così quell'esiguo margine dei tre battistrada al termine della discesa (38" su Arroyo, 52" su Evans) torna a crescere esponenzialmente prima sullo strappo di Santicolo e, infine, lungo i 6 km di ascesa che riportano i corridori all'Aprica: ai -10 km 1'7", ai -7 km 1'48", ai -5 km 2'18"; il sogno rosa della Liquigas prende così forma. Gli ultimi 5000 metri sono una lunga volata di Basso verso la leadership. Scarponi sul rettilineo dell'Aprica fa suo lo sprint e, con gli abbuoni, sale al 4° posto nella generale. La Liquigas fa festa 3'6" dopo l'arrivo dei suoi atleti, quando cioè giunge il gruppetto di Arroyo. Con questo distacco, infatti, Basso non solo scalza lo spagnolo, ma mette tra sè e il rivale ben 51". Anche Nibali scala la graduatoria e sale al terzo posto, seppur con un margine di soli 19" rispetto a Scarponi. Crollo verticale invece per Cunego (ritardo di 6'), ma soprattutto di Evans, che vede sfumare anche l'obiettivo del podio. Il Giro, comunque, non è affatto finito. Sabato, infatti, i corridori saranno attesi da un'altra maratona di sei ore su e giù le salite valtellinesi. Partenza da Bormio, poi Forcola di Livigno, Passo d'Euria e Foscagno, il Gavia dal versante di Bormio (confermato nonostante la neve), discesa tecnica di 16 km verso Ponte di Legno e, quindi, ultimo sforzo verso il Tonale. Vista la stanchezza dei corridori e il freddo che contraddistinguerà la tappa, di terreno per attaccare ce n'è ancora tanto. Bisognerà vedere chi avrà ancora qualcosa da spendere. ORDINE D'ARRIVO APRICA 1. Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni); 2. Ivan Basso (Liquigas) st; 3. Vincenzo Nibali (Liquigas) st; 4. Alexandre Vinokourov (Astana) a 3' e 4"; 5. John Gadret (AG2R) a 3' e 6"; 6. Cadel Evans (BMC) st; 7. David Arroyo (Caisse d'Epargne) st; 8. Carlos Sastre (Cervelo) st. CLASSIFICA GENERALE 1. Ivan Basso (Liquigas); 2. David Arroyo (Caisse d'Epargne) a 51"; 3. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 2'e 30"; 4. Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) a 2' e 49"; 5. Cadel Evans (BMC) a 4'.

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