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Il ricordo della tragedia dell'Heysel, 25 anni dopo

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Scoperta una targa per i 39 caduti. E i tifosi fanno guerriglia

Roberto Amaglio
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E' stata una delle peggiori pagine del calcio moderno. Una tragedia ancor più funesta rispetto a quella di Superga. Trentanove tifosi morti, centinaia e centinaia di feriti (600), panico, rabbia: tutto questo è stata la tragedia dell'Heysel, avvenuta 25 anni fa nello stadio di Bruxelles durante la finale di Champions League tra Juventus e Liverpool, la prima coppa dalle grandi orecchie conquistata dalla società piemontese, ovviamente la più triste. Un dramma umano e sportivo che è stato ricordato sabato nella sede della Juventus da tutta la dirigenza della società bianconera, oltre che dai rappresentanti della Uefa. Ricorrenze, ovviamente, che sono state un mix tra ricordi e promesse, con una targa che è stata scoperta in memoria dei caduti dal presidente Uefa Michel Platini. "Quella partita non era normale, non è durata 90 minuti, ci sarà per sempre - ha detto il francese -. Nessuno, attore o spettatore della tragedia, potrà mai cancellarla dalla memoria". "Allora ero un calciatore. Ero a Bruxelles per amore della bandiera bianconera e del calcio. Noi calciatori abbiamo vissuto quella serata al buio. I nostri pensieri e il nostro cuore sono con le vittime e con le loro famiglia. Oggi non sono più un calciatore giovane, sono il presidente della Uefa. La mia responsabilitá è che tragedie come quella dell'Heysel non si verifichino più". Ricordo bianconero, paradossalmente affidato al giovane presidente Andrea Agnelli, il quale nel 1985 era ancora un bambino. "Ne parlavo con Del Piero e i nostri ricordi sono simili, eravamo dei bambini e non capivano perfettamente quello che stava succedendo. A casa vedevo negli occhi e nelle espressioni dei miei genitori cose che non capivo. Poi con il passar del tempo ho capito, noi juventini abbiamo sempre fatto fatica a sentire una coppa nostra quella Coppa dei Campioni". Poi un impegno preso dal neo presidente bianconero. "Il nostro nuovo stadio sorgerà dove c'è stato il Delle Alpi, ci saranno tutte le condizioni per portare le famiglie, le mogli e i bambini a una partita di calcio. La partita deve essere sempre un momento di gioia all'interno di una sana competizione sportiva. Ci sarà un luogo dove ricordare la serata del 29 maggio 1985, in modo che ci accompagni un pezzo e un ricordo di queste persone che hanno perso la vita all'Heysel e che saranno sempre nei nostri cuori". IDIOZIA ULTRA' - E intanto i tifosi "commemorano" a modo loro le vittime dell'Heysel. Bombe carte, bengala e fumogeni sono stati lanciati dai tifosi bianconeri inferociti all'interno dell cortile della sede della Juventus a Torino. La protesta è nata in virtù del fatto la rappresentanza dei supporter (circa 1500) che sfilavano per la ricorrenza non è stata ricevuta in sede dalla dirigenza.

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