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Nel giorno di Basso, al Tonale vince Tschopp

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Lo svizzero corona una fuga in cui spicca anche Simoni. La Liquigas controlla

Roberto Amaglio
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Quanti significati può avere un traguardo. Sul Tonale, ultimo arrivo in salita del Giro d'Italia 2010, si è assistito a tre momenti diversi, ma ugualmente importanti. Il primo è stato l'arrivo solitario del coraggioso Johann Tschopp (Bouygues Telecom), bravissimo a coronare una lunga fuga che lo ha visto dominare il Gavia e, nel finale, resistere al ritorno poderoso del gruppo dei migliori, indispettiti dall'affondo di Cadel Evans. Per lui la prima perla nel professionismo dopo sette anni di tentativi. Il secondo momento è stato, ovviamente, l'arrivo in rosa di Ivan Basso (terzo al traguardo), il quale ha consolidato di altri 20" il suo margine su Arroyo e, in pratica, ha messo in cassaforte il simbolo del primato. Il terzo è stato il momento in cui Gilberto Simoni ha tagliato il traguardo, ancora una volta lontano dai primi, ma dopo una tappa da protagonista. L'atleta di Palù di Giovo, infatti, è andato in fuga proprio con Tschopp per provare a salutare la sua cara corsa rosa con un ultimo, grande acuto da campione. Alla fine Gibo non ce l'ha fatta: è stato in corsa fino al Passo Gavia, dove ha sfiorato il primo posto sulla Cima Coppi; salvo poi rialzarsi in discesa e subire il ritorno degli inseguitori. Non avrà vinto, arriverà a Verona con quasi 3h di ritardo in classifica rispetto a Basso, ma anche il quindicesimo Giro di Simoni non è stato anonimo. Del resto non lo poteva essere considerata la caratura del personaggio. Tre momenti distinti, quindi, per una frazione in cui sono stati due i temi salienti: da un lato l'accesa lotta per la vittoria di tappa da parte dei 20 fuggitivi partiti dopo 20 km e, dall'altro, il serrato controllo tra gli uomini di classifica che, grazie alla perfetta gestione di corsa da parte della Liquigas, ha riservato meno emozioni di quanto ci si potesse attendere. Niente fuochi d'artificio tra i big fino agli ultimi tre chilometri di gara, quando Cadel Evans e Michele Scarponi hanno sparato le loro cartucce. Affondi che non hanno fatto traballare la leadership di Basso, quanto piuttosto il terzo posto di Vincenzo Nibali, il quale è riuscito a difendere la posizione dall'attacco di Scarponi per un solo secondo. In tal senso, il testa a testa tra i due italiani verrà deciso solo dalla cronometro conclusiva delle Torricelle di Verona: la prova è più congeniale al siciliano della Liquigas, ma Scarponi sembra avere un po' più di benzina nelle gambe. La fuga anima le prime fasi della corsa, ancora prima che inizi il primo GPM di giornata, la Forcola di Livigno. Davanti una ventina di corridori: Failli, Dupont, Serpa Perez, Wurf, Stangelj, Voekler, Tschopp, Zandio, Wyss, Moncoutie, Fouchard, Pirazzi, Lloyd, Winning, Pinotti, Petrov e Didier, a cui si aggiungono lungo la salita il mai domo Alexandre Vinokourov, Carlos Sastre e, appunto, il vecchio Gibo Simoni, il quale sogna una grande impresa sul gigante del Giro 2010, il Passo Gavia. Il primo a scollinare alla Forcola (2315 metri) è l'italiano Pirazzi, con Lloyd alle sue spalle e poi tutto il drappello dei fuggitivi, mentre la Liquigas gestisce bene la corsa grazie al lavoro immenso di Sabatini e Vanotti. La situazione non cambia di una virgola fino a metà del Passo Gavia. All'altezza di Santa Caterina Valfurva, infatti, Simoni accelera portandosi dietro Tschopp. Alle loro spalle Vinokourov, Sastre, Pinotti e Lloyd non reggono il passo e così Gibo e lo svizzero puntano diretti verso la Cima Coppi, dove il sogno del due volte vincitore del Giro non si realizza. A scollinare per primo, infatti, è Tschopp. Fallito l'obiettivo, in discesa Gibo alza il piede e, pagando lo sforzo, viene ripreso anche dal gruppo. Davanti, invece, lo svizzero si lancia in una spericolata picchiata su Ponte di Legno, inseguito a 1' da Vinokourov e dai rientrati Righi e Karpets (pure loro grandi discesisti). Il gruppo, invece, veleggia compatto a circa 2' senza squilli di sorta e riassorbendo anche Sastre, Pinotti e Simoni. Gli ultimi 10 km sembrano filar via senza acuti ma, quando ormai Tschopp è ormai a un passo dalla meritata impresa, alle sue spalle c'è lo spunto d'orgoglio del campione del mondo Cadel Evans, la cui progressione gli permette di superare Vino e Righi e di volare verso il secondo posto. Nibali, Basso, Arroyo, Gadret e Scarponi inseguono l'australiano con ritmo regolare. Il siciliano, più che Evans, teme il contrattacco di Scarponi che arriva puntualmente ai -2. Basso a questo punto prova a riportare uno stanco Nibali alla ruota dell'avversario ma, vedendo le difficoltà del compagno, va a riprendere l'atleta dell'Androni per sottrargli quei 8" di abbuono che avrebbero permesso al marchigiano di scalzare dal podio proprio Nibali. Sotto il traguardo del Tonale, quindi, si presenta prima Tschopp, poi Evans a 16", Basso (3°) e Scarponi a 25", mentre Arroyo e Nibali tagliano il traguardo dopo altri 18". Con questi risultati, quindi, la cronometro finale di Verona di 18 km non potrà più dire niente per quanto riguarda le prime due posizioni della generale: la vittoria di Basso e la seconda piazza di Arroyo sono cristallizzate. Da decidere ancora, invece, il terzo gradino del podio, con Nibali e Scarponi divisi da un solo secondo. Evans, invece, si accontenterà di chiudere tra i cinque. ORDINE D'ARRIVO TONALE 1. Johann Tschopp (Bouygues Telecom); 2. Cadel Evans (BMC) a 16"; 3. Ivan Basso (Liquigas) a 25"; 4. Michele Scarponi (Androni) a 25"; 5. David Arroyo (Caisse d'Epargne) a 41"; 6. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 43". CLASSIFICA GENERALE 1. Ivan Basso (Liquigas); 2. David Arroyo (Caisse d'Epargne) a 1' e 15"; 3. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 2' e 56"; 4. Michele Scarponi (Androni) a 2' e 57"; 5. Cadel Evans (BMC) a 3' e 47".

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