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E in Turchia scoppia la violenza al grido di "dannata Israele"

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Oggi decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza in tutto il Paese

Tatiana Necchi
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Le manifestazioni - Decine di migliaia di manifestanti sono scesi oggi in piazza in tutta la Turchia per protestare contro il raid di Israele alla flottiglia di nave diretta a Gaza, con l'intento di portare aiuti umanitari. A Istanbul circa 10mila persone si sono radunate nella piazza centrale di Taksim bruciando bandiere israeliane, urlando "dannata Israele" e chiedendo l'immediato embargo dei beni. "Occhio per occhio dente per dente. Vendetta, vendetta" hanno gridato i dimostranti. E ancora: "Soldati turchi a Gaza" e "Chiudete l'ambasciata sionista". Tra i manifestanti, che hanno sfilato sotto gli occhi della polizia, anche donne e bambini. Ad Ankara una manifestazione ha circondato la residenza dell'ambasciatore israeliano Gabby Levy urlando ancora slogan e grida di vendetta e lanciando uova e bottoglie di plastica nel giardino della villa. La polizia ha presidiato tutte le rappresentanze diplomatiche israeliane per evitare che la protesta degeneri in azioni di violenza. Rientra il ministro turco - Il premier turco Recep Tayyip Erdogan e il Capo di Stato maggiore Ilker Basbug rientrano d'urgenza in Turchia sull'onda delle tensioni scatenate dall'attacco israeliano alla "Freedom Flotilla". Questo almeno fino a quando la situazione non si sarà calmata. Erdogan, che si trovava in Sud America per una visita ufficiale. A dare la notizia è stata la Presidenza del Consiglio e lo Stato Maggiore dell'esercito. Intanto il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, che si trovava negli Stati Uniti sempre in missione diplomatica ha chiesto di essere convocato urgentemente dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. Liberare i pacifisti -  Il governo turco ha chiesto a Israele di liberare immediatamente gli attivisti feriti nell'assalto, affinché siano curati in patria, e ha chiesto un rapporto esaustivo sull'accaduto. Secondo la stampa turca, e stato questo il contenuto dell'incontro tra l'ambasciatore israeliano in Turchia, Gaby Levi, e il sottosegretario agli Affari Esteri turco, Unal Cevikoz. Mentre Levi era a colloquio, circa 5mila persone hanno iniziato nel centro di Istanbul una marcia di protesta contro Israele. Intanto la polizia ha imposto estreme di sicurezza intorno alle legazioni diplomatiche e agli uffici commerciali israeliani nel Paese. Annullate le manovre militari con Israele - Il governo di Ankara ha deciso di annullare tre manovre militari congiunte in programma da tempo con lo stato ebraico. Lo ha dichiarato, come riferisce l'emittente privata Ntv, il vice primo ministro Bulent Arinc. Ma la sospensione delle azioni militari non sono le uniche misure intraprese dal governo turco. Anche le crociere turistiche fra la località marittima di Alanya, sulla costa mediterranea della Turchia, e Israele sono state sospese. Lo hanno reso noto fonti della Capitaneria di porto di Alanya secondo le quali la nave da crociera "Mirage-1" che poco dopo la scorsa mezzanotte era salpata da Isrele diretta ad Alanya con 420 passeggeri israeliani a bordo, è stata dirottata verso l'isola greca di Rodi. Le stesse fonti hanno precisato che le crociere turistiche tra i due Paesi sono state sospese sino a data da destinarsi. Nei primi cinque mesi di quest'anno sono stati 11.541 i turisti israeliani che, con 19 crociere, sono sbarcati nel porto di Alanya. Sulla scia delle polemiche scatenate dall'assalto della Marina israeliana Ankara ha deciso anche di annullare una partita di calcio in programma tra la nazionale Under 18 turca e quella israeliana. Israele sconsiglia i viaggi in Turchia -  Nel frattempo l'antiterrorismo israeliano (Nscctb) ha diramato un avviso di allerta per sconsigliare ai connazionali di recarsi in Turchia: «In risposta agli eventi sulla flottiglia di protesta, sono in corso in Turchia crescenti proteste da parte del governo e della popolazione. Questa fase delicata è suscettibile di degenerare in scoppi di violenza contro gli israeliani», si legge in una nota.

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