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Compra borsellino contraffatto in spiaggia. Multa da 1000 euro

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Vittima dell'ordinanza del sindaco di Jesolo un'austriaca di 65 anni. Ed è polemica

Roberto Amaglio
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Col senno di poi, quel cavolo di borsellino se lo poteva comprare originale; e ci avrebbe rimesso pure molti meno soldi. Il falso Louis Vuitton comprato sulla spiaggia di Jesolo è costato alla turista austriaca Ursula Corel ben più dei 7 euro consegnati al “vu' cumprà”. Appena terminata la favorevole transazione, infatti, la pensionata 65enne si è vista consegnare dagli agenti della polizia locale una multa salatissima di 1000 euro. Il motivo? L'ordinanza emessa dal primo cittadino veneto Francesco Calzavara che mira a debellare il fenomeno dell'abusivismo e degli ambulanti, spesso troppo numerosi sul lungomare di Jesolo. "È doveroso combattere il fenomeno – ha spiegato il sindaco -. Ricevo lamentele tutti i giorni, in una un turista mi ha segnalato di aver avuto 48 visite di ambulanti in spiaggia". E difende la linea dura anche l'assessore comunale alla sicurezza Andrea Boccato. "Mi spiace per la turista ma questa estate non ci sarà nessuna tolleranza". Vota il sondaggio sulla homepage di Libero www.libero-news.it Insomma la povera e sfortunata pensionata austriaca rischia di essere la prima vittima di un sistema che minaccia di catturare sulla spiaggia altri “pesci spendaccioni”. In questo caso, infatti, la signora è stata beccata in flagranza di reato, dopo che gli agenti ne avevano seguito tutti i movimenti da una torretta tramite un binocolo. Insomma un vero e proprio rastrellamento anti-abusivismo che potrà contare nel corso dell'estate su una ventina di agenti dislocati lungo i 15 km del litorale veneziano. Se il comune guidato da una giunta di centro destra sfodera la mano pesante, in soccorso della povera pensionata è arrivata la Aja, l'associazione degli albergatori di Jesolo ovviamente preoccupata per un'ordinanza che rischia di far scappare dalle spiagge qualche centinaia di turisti. “Discuteremo con i commercianti e tra di noi per vedere se è possibile pagare di tasca nostra quella multa – si legge nella nota emessa dalla dirigenza –. Comprendiamo l'ordinanza del comune, ma serviva un'adeguata compagnia informativa prima di dare il via alle sanzioni. In attesa di decidersi il da farsi, porgiamo le nostre scuse alla turista austriaca”.

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