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Droga, l'esperto dice: "Gli stimoli ambientali incentivano la dipendenza"

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Nel cervello si può attivare il meccanismo della ricompensa che si traduce nel mantenimento o nel desiderio dello stupefacente

Tatiana Necchi
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Sembra che gli stimoli ambientali possano giocare un ruolo importante nella dipendenza dalle sostanze stupefacenti. A dare la notizia è il professor Friedbert Weiss, del Dipartimento di Neuroscienze Molecolari e Integrative dello Scripps Research Institute di La Jolla in Calfornia che è intervenuto al congresso Neuroscience of Addiction. Neurobiologia, neuroimaging e aspetti educativi nelle dipendenze», che si è aperto stamani a Verona e che è organizzato dal Dipartimento delle Dipendenze Ulss20 di Verona in collaborazione con il Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga. La dipendenza da droga, ha ricordato Weiss, è una malattia cronica recidivante e caratterizzata dalla ricerca e dall'uso compulsivo della sostanza. Il fattore che contribuisce maggiormente alla natura cronica e compulsiva della dipendenza è il processo di apprendimento associativo, ossia l'accostamento ripetuto del consumo della sostanza con stimoli ambientali che acquistano, in questo modo, un valore di incentivo e di motivazione. Ogni volta che si ricreeranno quelle condizioni ambientali, dunque, il soggetto sentirà il desiderio di consumare droga. «Le risposte condizionate agli stimoli ambientali - ha spiegato Weiss - possono attivare il meccanismo della ricompensa nel cervello e sono implicate nel mantenimento dell'uso di droga e nel desiderio della sostanza suscitato dall'astinenza, con conseguenti ricadute». Weiss ha inoltre sottolineato che «anche gli stimoli sviluppati durante una singola assunzione di cocaina suscitano la ricerca della droga addirittura per un anno. Un effetto che non viene rilevato con gli stimoli condizionati alla ricompensa naturale».

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