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Obama sugli insediamenti israeliani a Gaza. "Situazione insostenibile"

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Frattini, intanto, torna sul blitz della Flottillia e i pacifisti

Eleonora Crisafulli
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Stop agli insediamenti israeliani nella striscia di Gaza, in quanto la situazione è "insostenibile". A lanciare il monito è stato Barack Obama che, dopo aver ricevuto a Washington il presidente palestinese Abu Mazen, ha esortato Israele a frenare gli insediamenti e ha chiesto ai palestinesi di evitare di istigare violenze. Blitz - secondo il presidente americano, è necessario accertare tutti gli elementi inerenti l'assalto israeliano alla flotta umanitaria e comunque Israele deve collaborare con tutte le parti in causa per trovare una soluzione alla crisi. Inoltre Obama ha anche annunciato 400 milioni di dollari in nuovi aiuti per la popolazione di Gaza e della Cisgiordania. Ottimismo - secondo il titolare della Casa Bianca, i rapporti tra i due popoli non potranno che migliorare se israeliani e palestinesi si impegneranno nei colloqui indiretti, fino ad arrivare alla conclusione del processo di pace già entro la fine dell'anno. Abu Mazen, dal canto suo, ha detto che è necessario revocare il blocco imposto da Israele alla Striscia di Gaza nel 2007, dopo che il gruppo integralista Hamas ha preso il controllo del territorio con un golpe, esautorando l'Autorità Palestinese. In mattinata, invece, a parlare della situazione mediorientale era stato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, concentrandosi sul blitz israeliano contro la nave Mavi Marmara e l'inchiesta che dovrà accertare i fatti. Nel corso dell'audizione alle commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama, il ministro ha precisato che "i fatti accaduti a bordo della nave in quei convulsi tragici momenti vanno accertati con attenzione. Andranno acquisite le versioni degli occupanti della nave. Conosciamo per ora quella resa nota dagli israeliani". Sull'incursione dei militari a bordo delle navi di attivisti servono inoltre "accertamenti ampi, onesti e anche indipendenti. Il dubbio che vi sia stata la modifica delle immagini, che avrebbe cancellato delle armi dalle mani di alcuni occupanti dimostra la necessità di un accertamento pieno di tutta la verità". L'inchiesta israeliana dovrà vedere "la presenza di osservatori nominati da organismi internazionali e ritengo opportuno che questi siano degli inviati del Quartetto per il Medioriente", il gruppo di mediazione diplomatico composto da Ue, Usa, Russia e Onu. "Se Israele accetterà la proposta, potremmo avere un team di investigatori che salvaguardi la sovranità israeliana ma che comprenda una presenza qualificata". Dello stesso parere anche Germania e Gran Bretagna.

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