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Fiat, accordo separato su Pomigliano Marchionne: fatto un passo in avanti

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Marcegaglia contro la Fiom: non si possono difendere gli operai assenteisti

Tatiana Necchi
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Siglato l'accordo con Fiat sullo stabilimento di Pomigliano d'Arco dai sindacati Fim, Uilm e Fismic. Non hanno accettato di firmare Fiom Ugl.  L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, da Venezia, accoglie con soddisfazione l'accordo anche se non ha accontentato tutti i sidancati di categoria: "E' un passo avanti poi bisognerà chiudere il discorso. Si sarebbe creato un grandissimo problema se ieri si fosse chiuso male, sia per loro che per noi". Ora l'intesa dovrà essere sottoposta a referendum vincolante dei lavoratori dello stabilimento campano. Su questo punto l'ad ribadisce che "se i lavoratori non lo vogliono, non lo dicono. E' un'esperienza straordinariamente unica. Ma con quante entità bisogna trovare l'accordo per dare lavoro a 5 mila persone? Non è mai successo in altri paesi che si sia trasferita la produzione dall'estero". Ora "bisogna massimizzare la produttività facendo lavor are tutti con gli orologi svizzeri". Interviene anche Emma Marcegaglia, leader di Confindustria, che chiede alla Fiom "di ripensare la sua posizione e di cogliere la sfida".   "La cosa positiva - ha affermato - è che c'è un pezzo importante del sindacato e una grande azienda, la Fiat, che decidono di lavorare insieme per cogliere la sfida del futuro; salvare 15mila posti di lavoro; e rendere lo stabilimento più competitivo. C'è un'altra parte del sindacato che dice no a questo. E' inaccettabile. Non si può dire di no per difendere alcune decine di lavoratori grandi assenteisti che si mettono in malattia. E' il momento di cogliere la sfida, di tutelare i lavoratori responsabili che sono la grande maggioranza, di dare un futuro ai nostri stabilimenti". C'è un'altra parte del sindacato che dice no a questo. E' inaccettabile. Non si può dire di no per difendere alcune decine di lavoratori grandi assenteisti che si mettono in malattia.FIOM, linea dura - "Non avremo ripensamenti se entro lunedì la Fiat non apporrà significativi cambiamenti nel testo che   ci ha presentato". Andrea Amendola, responsabile Fiom dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, interviene sulla mancata  disponibilità da parte del sindacato che fa capo alla Cgil a firmare l'accordo per lo stabilimento campano. "Eravamo disponibili a parlare di flessibilità di turni e di   orari, anche rispetto agli straordinari. dice il delegato Fiom. Tutto questo, però, doveva essere legato anche alla garanzia per la sicurezza e la salute dei lavoratori che stanno sulle linee di montaggio. Ci deve essere un ripensamento da parte dell'azienda. Se non si pongono dei limiti il ricatto sull'occupazione sarà tale che poi non ci saranno più regole". L'accordo in questione sul progetto di rilancio dello stabilimento - sottoscritto presso la sede di Confindustria a Roma - prevede una maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro, ma anche misure per contrastare forme di assenteismo e sanzioni per sindacati e lavoratori che non rispettano gli accordi.  Nel documento è stata aggiunta una clausola di raffreddamento nei casi in cui dovessero scattare le sanzioni: "Una commissione composta da rappresentanti dell'azienda e dei sindacati - ha spiegato la Fismic - giudicherà se queste sanzioni dovranno scattare o meno". Termini rinviato a settembre - La trattativa su Termini Imerese, invece, slitta a settembre. Ll'incontro al ministero dello Sviluppo Economico non ha modificato nulla. I rappresentanti del ministero e dell'Advisor Invitalia hanno comunicato ai sindacati che per ora sono cinque le aziende interessate a subentrare a Fiat nel sito siciliano e hanno annunciato che il 15 settembre il ministero presenterà una prima "short list" mentre la lista definitiva arriverà il 30 novembre e conterrà anche le proposte raccolte a livello internazionale. Preoccupati i sindacati per l'allungamento dei tempi, anche perché‚ Fiat ha ribadito la propria indisponibilità a rimanere anche un solo giorno dopo il 30 dicembre 2011. Intanto, delle 25 proposte arrivate per Termini Imerese, il ministero ha concentrato la sua attenzione su cinque di queste: la Rev srl (veicoli elettrici e batterie d'auto, la De Tommaso (automobili), la Map Eningering (specializzata in stamaggio lamiere), la Med studios (produzioni televisive) e una società agricola. Queste società dovranno presentare i piani d'impresa preliminari e poi si partirà con il bando internazionale.

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