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Body scanner anche prima di prendere il treno

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Quasi al termine della sperimentazione in aeroporto, Maroni propone di metterli anche nelle stazioni

Paolo Franzoso
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I tanto discussi body scanner potrebbero fare la loro apparizione nelle stazioni ferroviarie. Parlando alla presentazione del primo rapporto Icsa sul terrorismo internazionale, il ministro degli Interni, il leghista Roberto Maroni interviene sui dispositivi sperimentati finora in tre aeroporti italiani. “Io sono convinto –dice il titolare del Viminale– che questi sistemi funzionino sia come deterrente che come individuatori di sostanza che sfuggono al metal detector. Finita la sperimentazione prenderemo una decisione e poi spero installeremo questi sistemi in tutti i luoghi pubblici dov'è possibile provocare esplosioni, in particolare le stazioni ferroviarie”. La sperimentazione dei body scanner doveva terminare ad aprile, poi è stata prorogata fino a fine luglio per permettere alle società produttrici di apportare le modifiche richieste dall'autorità per la privacy al fine di rendere le persone irriconoscibili durante la scansione ed evitare la tracciabilità. Secondo Maroni, i cambiamenti proposti dal garante hanno “reso meno efficace l'azione di allerta. Si sta lavorando – prosegue – per trovare un punto di equilibrio e scegliere i sistemi meno invasivi e più sicuri nell'evidenziale la presenza di eventuali ordigni”.

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