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Inizia il travaglio della manovra. 2550 emendamenti

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La Commissione Bilancio comincia la discussione del pacchetto. Metà delle correzioni presentate dal Pdl

Roberto Amaglio
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Se non si può parlare di ostruzionismo (la metà degli emendamenti sono proposti dalla stessa maggioranza), di sicuro la Commissione Bilancio al Senato avrà il suo daffare per approvare in tempi utili la tanto discussa manovra fiscale salva-conti. All'inizio della discussione, infatti, i responsabili della Commissione si sono trovati sul tavolo ben 2.550 emendamenti, presentati dai vari gruppi parlamentari: a dimostrazione di quanto ancora ci sia da lavorare, quasi la metà (1.205) sono della maggioranza. Il gruppo del Pdl è in testa quanto a proposte di modifica con 1.116 emendamenti (di cui una novantina dei Finiani). Dalla Lega sono arrivate 89 proposte di modifica, dal Pd 823. L'Italia dei Valori ha presentato 149 emendamenti, 293 l'Udc e 80 dal gruppo misto. Logiche le numerose modifiche, già ampiamente previste dopo che regioni, province e sindaci erano scesi in piazza per protestare contro i tagli. “La manovra è comunque modificabile in Senato”, ha rassicurato su tutti il premier Berlusconi nel confronto con Roberto Formigoni; un'apertura che oggi si è potuto ampiamente constatare. Tour de force – La commissione Bilancio inizierà l'esame delle proposte di modifica martedì prossimo, 22 giugno, con due sedute (ore 15 e 20.30). Mercoledì e giovedì fissate 3 sedute, alle 9, 14.30 e 20.30, mentre venerdì l'appuntamento è per le 9 del mattino. Il decreto sulla manovra è stato calendarizzato per l'aula giovedì 1 luglio alle 10.30 (il 30 giugno alle ore 17 scade il termine per la presentazione degli emendamenti) e dovrà essere licenziato entro il 9 luglio (scade il 30 luglio) per poi passare a Montecitorio. Emendamenti – Molti gli argomenti trattati dalle proposte di modifiche. Se da un lato i Finiani hanno chiesto una contro-manovra utilizzando i finanziamenti europei a fondo perduto rimasti inutilizzati (da girare a ricerca, università e taglio dell'Irap), altri temi sensibili quelli della sicurezza, il sostegno alle famiglie e una serie di liberalizzazioni, promosse dal PD. Secondo la maggioranza e i promotori degli emendamenti, tali correzioni potrebbero rendere sostenibile la manovra per gli enti pubblici più vicini ai cittadini (comuni, province e regioni). Dichiarazioni – Se Schifani mette già le mani avanti e “garantisce un ampio dibattito sulla manovra, con un “Incontro con il presidente Chiamparino nei prossimi giorni”, dai gruppi politici dell'opposizione si sottolineano la valanga di emendamenti arrivata proprio dai banchi del Pdl. Duro Filippo Penati (PD). “Certamente questo è il governo del fare, il problema è che opera male visto che Pdl e Lega hanno sentito il bisogno di presentare oltre 1.250 emendamenti per cercare di raddrizzare una manovra inadeguata e dannosa".

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