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Bossi: "La Padania nascerà, con le buone o con le cattive"

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Il leader del Carroccio rilancia lo stato del Nord e propone di spostare il ministero delle Finanze a Milano

Paolo Franzoso
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"Noi siamo destinati a veder nascere la Padania, non c'è santo che tenga". Umberto Bossi è perentorio: l'obiettivo per cui è sorta la Lega Nord sarà raggiunto in qualche modo. "Sta a noi - chiosa il Senatùr - se farla in maniera pacifica o violenta". Benintenso che il leader del Carroccio preferisce la prima opzione "perché per l'altra via c'è sempre tempo, ma ora bisogna portare a casa il più possibile in Parlamento". E in Parlamento Bossi non vuole lasciare nulla per la strada intrapresa un anno fa con l'approvazione del federalismo e come seconda tappa "verrà il momento del decentramento dei ministeri". D'altronde, prosegue il Senatùr nell'intervista rilasciata ad affariitaliani.it, "non possiamo solo pagare e non avere niente, dobbiamo anche contare e il fine ultimo è portare un ministero a Milano, quello delle Finanze. E poi quello dell'Industria a Torino e per esempio quello del Turismo a Venezia". Un percorso in salita che "non sarà facile, perché tutti saranno contro di noi. Ma è mai possibile non avere un ministero a Milano?". Bossi torna anche sulla polemica attorno al mondiale: "I romani costruendo il Colosseo volevano far dimenticare alla gente i veri problemi, oggi anche nel calcio il meccanismo della Nazionale è lo stesso: noi invece vogliamo che la gente capisca che bisogna cambiare per dare ai nostri figli un sistema migliore di quello romanocentrico". Il Senatùr sostiene che già "si vedeva che erano una squadra e un allenatore sbagliati. Ed è per questo motivo che quando un giornalista me lo ha chiesto ho risposto, scherzando, che per vincere l'Italia avrebbe dovuto comprare delle partite. Ed è successo il finimondo".

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