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Caso Brancher. Il PD ha pronta la mozione di sfiducia

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Proposta immeditamente sposata dall'Italia dei Valori. Partirà la raccolta firme tra i deputati

Roberto Amaglio
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Era nell'aria da alcuni giorni ed è puntualmente arrivata. Il PD, per voce del suo presidente a Montecitorio Dario Franceschini, presenterà nei prossimi giorni alla Camera una mozione di sfiducia nei confronti del ministro per il Decentramento Aldo Brancher. Ovviamente la mozione prende spunto dalle note vicende del politico del Pdl che, a soli sei giorni dalla sua nomina a ministro senza portafoglio, ha invocato il legittimo impedimento per sottrarsi all'udienza milanese di sabato 26 giugno, in cui doveva rispondere di ricettazione nell'indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all'istituto creditizio. Franceschini - "La nomina di Brancher assume sempre di più caratteri oscuri, che devono essere chiariti fino in fondo e non basta certo la rinuncia a esercitare il legittimo impedimento in un'udienza a fare chiarezza su questa vicenda inqualificabile. Anche per questo presenteremo formalmente, ai sensi dell'articolo 115 del regolamento della Camera, la mozione di sfiducia individuale per il ministro Brancher. Comincerà la raccolta di firme tra i parlamentari e speriamo sia la più larga possibile, anche tra gli altri gruppi dell'opposizione. Se il ministro Brancher decidesse di dimettersi prima del voto, farebbe finalmente un servizio al Paese. In certi casi bisogna capire che farsi da parte è la cosa migliore e l'unica giusta che si può fare". Alleanze - La mozione presentata da Franceschini ha immediatamente trovato il supporto dell'Idv di Antonio Di Pietro: infatti il presidente dei deputati, Massimo Donadi, presidente dei deputati del partito, ha ovviamente sposato l'iniziativa. Dubbi invece sul comportamento che terrà l'Udc: per quanto il partito guidato da Pier Ferdinando Casini abbia posto un veto su un documento unitario di tutte le opposizioni, infatti, anche i centristi hanno poco gradino la nomina di Brancher. Insomma il tetto dei 63 deputati per calendarizzare la mozione di sfiducia individuale dovrebbe essere facilmente raggiunto. Bisognerà ora vedere se le correnti finiane del PdL e gli stessi leghisti daranno seguito alle perplessità sollevate dopo la nomina di Brancher oppure si riallineranno alle disposizioni date dal partito guidato da Berlusconi.

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