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Saldi, partenza in sordina

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Gente per le strade ma compere limitate. Il Codacons dice: "Studiano le vetrine per pianificare gli acquisti"

Tatiana Necchi
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Brutta partenza - Partenza in sordina per i saldi estivi di quest'anno. A dare la notizia è il Codacons che da questa mattina sta monitorando l'andamento delle vendite di fine stagione nelle principali città italiane. «Nelle grandi città, specie Roma e Milano, i centri commerciali e le strade dello shopping si sono riempite di cittadini, che però hanno limitato gli acquisti - spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - Questo perché i consumatori nel primo giorno di saldi si sono fermati a studiare le vetrine e verificare i prezzi, al fine di pianificare gli acquisti in base al proprio budget, rimandando le compere ai prossimi giorni». Saldi lenti quindi, con vendite ridotte al pari di quanto avvenuto lo scorso anno. «Solo le boutique di alta moda hanno registrato dati positivi - prosegue Rienzi - grazie sopratutto ai numerosi turisti presenti in questo periodo in Italia».  Previsto miglioramento - Il Codacons prevede un miglioramento delle vendite nelle prossime settimane, ma esclude possano registrarsi impennate degli acquisti. Si stima anche a fine periodo di saldi un andamento stabile o in lieve flessione rispetto al 2009. Milano: folla nonostante il caldo - Come da tradizione, i milanesi hanno affollato il centro nel primo giorno di ribassi. Nonostante ciò non c'è stato il classico assalto all'apertura dei negozi. Comunque, folla in centro, nonostante il gran caldo. La stima di Federmodamilano è che i milanesi spenderanno circa 177 euro a testa quindi 424 euro a famiglia cioè il 35% in più rispetto la media nazionale. Una ricerca dell'associazione Codici, invece, metteva in luce nei giorni scorsi come nelle principali città italiane il 43% delle persone diceva che avrebbe rinunciato ai saldi per risparmiare per spese obbligate e vacanze. Niente assalto a Roma – Nella capitale pochissimi romani ma tanti turisti per le vie dello shopping. Complice il primo week end di luglio, il sole e il caldo torrido, la partenza dei saldi nella capitale è rallentata. Niente di preoccupante, assicura il presidente di Federabbigliamento Roma, Roberto Polidori: «La gente è andata al mare, non fa la corsa al saldo». Diverso l'atteggiamento dei commercianti che, invece, aspettano l'appuntamento con ansia «anche perché l'estate è arrivata in ritardo e gli assortimenti sono pressoché integri o giù di lì».  I templi delel occasioni restano le vie commerciali, via del Corso prima di tutto, mentre i centri comemrciali «i centri commerciali saranno scelti soprattutto da chi rientra dalla giornata di mare, per fare una passeggiata godendo dell'aria condizionata e mangiare qualcosa nei ristorantini. C'è da aspettarsi molta affluenza nei centri commerciali La Romanina, sulla A1, Euroma 2, sulla Cristoforo Colombo, e Granai, sulla Laurentina». Quindi niente allarmismo anche perché, secondo il centro studi di Federabbigliamento ha stimato una spesa di circa 340 euro a famiglia per questi saldi e quindi un giro d'affari complessivo di circa 4milioni. Consigli per gli acquisti - Partiti i saldi, ecco qualche consiglio per gli acquisti. Federconsumatori e Adusbef, in una nota congiunta, elencano una serie di suggerimenti utili da seguire per non trovare problemi e non beccare bufale. Consigli che le due associazioni vogliono dare ai consumatori in un momento comunque difficile per il settore visto che, secondo l'Osservatorio nazionale Federconsumatori,come nel 2009 "solo il 40% delle famiglie" approfitterà della stagione dei saldi estivi. Ecco secondo l'associazione alcuni consigli utili: verificare prima della partenza dei saldi il prezzo pieno del prodotto che si vuole comperare. Girare più negozi per confrontare i prezzi ma orientarsi verso prodotti di cui realmente si necessita. Diffidare dalle vetrine tempestate di manifesti. Verificare che i prodotti in saldo siano della stagione di riferimento e non di magazzino: questa merce può essere mescolata con prodotti in saldo ma deve essere venduta separatamente. Su ogni prodotto deve essere indicato obbligatoriamente e in modo chiaro il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto. Provare i capi e diffidare da quelli che si possono “solo guardare ma non provare”. I commercianti in possesso del Pos hanno l'obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat. Conservare sempre lo scontrino come prova d'acquisto: questo sarà prezioso in caso di merce fallata e non conforme e obbliga il negoziante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato. Problemi o bufale devono essere subito denunciate ai vigili urbani, all'ufficio comunale per il commercio o a una associazione dei consumatori.

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