Eni paga 360 milioni alle autorità Usa per chiudere un'accusa di corruzione
Una controllata del colosso energetico avrebbe utilizzato pratiche scorrette per firmare contratti in Nigeria
Eni patteggia con le Autorità americane le imputazioni riguardanti la condotta di Snamprogetti (attualmente controllata da Saipem, società satellite della stessa Eni) che avrebbe raggirato le normative anti-corruzione per ottenere una serie di contratti per la realizzazione di impianti per il gas naturale liquefatto a Bonny Island, in Nigeria. Le pratiche scorrette per cui è imputata la Snamprogetti sono cessate prima del 15 giugno 2004 (nel periodo in cui il gruppo dipendeva indirettamente da Eni). Snamprogetti pagherà dunque al Dipartimento di Giustizia Americano una sanzione pecuniaria penale di 240 milioni di dollari per violazione di alcune norme previste dalla legislazione americana sulla corruzione. Inoltre, Eni e Snamprogetti dovranno versare alla Sec (Security and Exchange Commission), organo di vigilanza della borsa Usa, 125 milioni di dollari (cifra stabilita in relazione al profitto percepito sui contratti siglati irregolarmente) per aver infranto le norme del Securities Exchange Act del 1934. A obblighi adempiuti, il Dipartimento di Giustizia americano rinuncerà a proseguire l'azione penale nei confronti del colosso energetico.