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La Chiesa chiude il 2009 in rosso, ma incassa 82 milioni di oboli

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Il bilancio dello Stato del Vaticano segnala un deficit di 4 milioni, quello del Governatorato di 7,8 milioni

Michela Ravalico
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Povera Chiesa. Il 2009 - complice la crisi internazionale - si è chiuso con un deficit di bilancio di 7,8 milioni di euro. Sempre meglio che nel 2007, quando il disavanzo fu di 15,3 milioni. Bilancio in rosso, dunque, nonostante la generosità dei fedeli. Solo nel 2009, infatti, il Vaticano ha raccolto 82 milioni di euro dalle offerte volontarie da chiese nazionali e fedeli Obolo - Le maggiori offerte per il Fondo di carità del papa sono arrivati dai cattolici degli Stati Uniti, dell'Italia e della Francia; inoltre, come spiega la nota, "si conferma significativo, in rapporto al numero dei cattolici, il contributo di Corea e Giappone". A sostegno della struttura centrale della Chiesa, i vescovi, per il vincolo dell'unità e della carità, hanno versato, secondo le possibilità delle loro diocesi l'importo di 31.516.029 dollari. L'apporto più rilevante è stato presentato dalle Diocesi degli Stati Uniti, seguite da quelle della Germania. Tali contributi, si precisa, sono da distinguersi da quelli stabiliti negli accordi bilaterali, come ad esempio l'otto per mille in Italia, di cui non beneficia la Santa Sede, ma che sono destinati alle chiese particolari, per attività di culto e di carità. Sempre per l'attività del papa, lo Ior (la banca vaticana) ha donato nel 2009 50 milioni di euro. Il bilancio  - I conti 2009 sono stati esaminati durante la 45esima riunione del Consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, presieduta dal segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone. Il bilancio consuntivo consolidato 2009 della Santa Sede registra entrate per 250.182.364 di euro e uscite per 254.284.520, con un disavanzo d'esercizio di 4.102.156. "In relazione ai risultati conseguiti nel 2009, è stato possibile - si legge nel bollettino vaticano - assorbire le fluttuazioni negative che erano state sospese nel 2008 mediante la ricezione di criteri contabili adottati internazionalmente. Le uscite sono da attribuirsi per la maggior parte alle spese ordinarie e straordinarie dei dicasteri e organismi della Santa Sede, i quali, con la loro specifica attività, partecipano alla cura pastorale del sommo pontefice nei confronti della Chiesa universale. In tale ambito, è stato considerato l'intero sistema delle comunicazioni della Santa Sede, con particolare attenzione alla Radio Vaticana". E' stato poi presentato il bilancio consuntivo 2009 del Governatorato che, com'è noto, provvede alla gestione del territorio, delle istituzioni e delle strutture, nonché‚ all'esercizio di attività di supporto alla Santa Sede. "Come altri Stati, anche quest'anno il Vaticano ha risentito degli effetti della crisi economico-finanziaria internazionale - prosegue la nota -, chiudendo con un disavanzo di 7.815.183 euro, con una variazione in positivo rispetto all'anno precedente di quasi 7,5 milioni di euro. Il contenimento dei costi generali ha permesso di procedere al recupero della perdita del settore finanziario generatasi nel 2008".  I numeri -  Nel Governatorato-Stato della Città del Vaticano prestano servizio 1891 persone, di cui 38 religiosi, 27 religiose, 1543 laici e 283 laiche.

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