Italia, debito record e il sommerso è il 17% del Pil
Cifre pubblicate da Bankitalia e Istat. Mercato nero e fatture non dichiarate per evadere il sistema fiscale
Il debito pubblico italiano raggiunge il suo nuovo picco a quota 1.827 miliardi di euro. Il dato di maggio (in aumento di 15 miliardi rispetto al mese precedente) reso pubblico nel bollettino statistico di Bankitalia è il più alto di sempre in terminia assoluti. Dall'inizio del 2010 il valore è in continua ascesa con un aumento di 65,8 miliardi. Ma c'è di più. Sembra che buona parte della ricchezza italiana sfugga agli occhi del Fisco. Nel 2008 il valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico è compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275miliardi di euro. A rilevarlo è l'Istat che ha sottolineato che il peso dell'economia sommersa è compreso tra il 16,3% e il 17,5% del Pil, mentre nel 2000 era compreso tra il 18,2% e 19,1. Tra il 2000 e il 2008, dunque, l'ammontare del valore aggiunto sommerso registra una tendenziale flessione, pur mostrando degli andamenti alterni. La quota del sommerso economico sul Pil ha raggiunto il picco più alto nel 2001, con il 19,7%, per poi decrescere fino al 2007, con il 17,2% e mostrare qualche segnale di ripresa nel 2008, con un 17,5%. E diversi sono i "metodi" con cui si applicano i comportamenti fraudolenti degli operatori economici per tentare di evadere il sistema fiscale e contributivo. Al primo posto- secondo le indagini Istat, l'impiego del lavoro non regolare, un fenomeno "strettamente connesso al mancato versamento dei contributi sociali". Nel 2008, erano circa 2milioni e 958mila le unità di lavoro non regolari. Questa componente- che corrisponde all'11,9% dell'input di lavoro complessivo nel 2008, ha raggiunto il 12,2% dell'anno 2009. Un'altra parte rilevante del fenomeno dell'economia sommersa "è costituita dalla sottodichiarazione del fatturato e dal rigonfiamento dei costi impiegati nel processo di produzione del reddito". E nel 2008 l'incidenza del valore aggiunto non dichiarato, dovuto alle suddette componenti, ha raggiunto il 9,8% del Pil. A livello settoriale - ha ancora aggiunto l'istituto di statistica - l'evasione fiscale e contributiva è più diffusa nei settori dell'agricoltura e dei servizi, ma è rilevante anche nell'industria. Se si considera la sola economia di mercato, senza considerare, cioè, il valore aggiunto prodotto dai servizi non market forniti dalle amministrazioni pubbliche, il sommerso nel 2008 rappresenta il 20,6% del Pil, contro il 17,5% calcolato per l'intera economia.