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L'Argentina legalizza il matrimonio gay

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Il voto al Senato trasmesso dalla tv: è il primo paese del Sudamerica ad aprire alle coppie omo

Fabio Corti
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L'Argentina legalizza il matrimonio fra omosessuali, ed è la prima nazione di tutto il Sudamerica a muovere lo storico passo. La nuova legge è entrata in vigore oggi dopo il voto del Senato, così sentito dalla popolazione da essere trasmesso in diretta televisiva. Il provvedimento, sostenuto dal governo di centrosinistra guidato dalla presidentessa Cristina Kirchner, è stato approvato con 33 voti a favore e 27 contrari dopo un'estenuante dibattito protrattosi per oltre quindici ore. La legge modifica il codice civile, in cui non sarà più citato il matrimonio come l'unione di marito e moglie ma come "parti unite in matrimonio", eliminando così il vincolo formale che rendeva irricevibili le richieste di sposalizio tra persone del medesimo sesso. Le coppie omosex avranno identici diritti rispetto a quelle eterosessuali, sia per le adozioni sia per l'assistenza sanitaria. Nel resto del mondo i matrimoni gay sono consentiti in Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sud Africa, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda. La presidente Cristina Kirchner ha espresso la propria soddisfazione per l'adozione definitiva della legge: "Si tratta di un passo positivo in favore della difesa dei diritti delle minoranze in Argentina", ha dichiarato il capo di stato alla stampa da Shanghai, nel corso di una visita ufficiale in Cina. Un progresso che può essere paragonato ai matrimoni misti dello scorso secolo o all'estensione del voto alle donne.

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