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Caldo, oggi bollenti 20 città italiane

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Ma sarà domani la giornata più "hot". Il ministero della salute ha attivato il numero verde 1500 per le emergenze

Tatiana Necchi
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Oggi grande caldo in 20 città ma il picco è previsto per domani. La temperatura, in base al bollettino della Protezione civile, farà soffrire 11 città italiane in stato di "allerta 3" e 9 in stato di "allerta 2". Il record assoluto spetterà a Venezia che toccherà i 40 gradi di temperatura percepita a causa degli alti tassi di umidità. Oggi si registreranno, con il rischio di ondate di calore, 36 gradi a Bolzano e Perugia, 34 a Bologna, 37 a Brescia e a Roma, 38 a Firenze e Torino, 37 a Genova, Milano e Trieste. le città in "allerta 2" invece saranno: Campobasso con 32 gradi, Frosinone con 37, Civitavecchia, Latina e Messina con 38 gradi, Pescara con 34, Rieti con 35, Verona con 38 gradi e Viterbo con 37. Ma, secondo la Protezione civile, il picco di calore si raggiungerà domani con ben 21 città "bollenti", di cui 18 a rischio ondate di calore. Nel dettaglio, in "allerta 3" saranno Latina, Venezia e Verona con 39 gradi, Brescia, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Messina, Rieti, Trieste, Roma e Torino con 38 gradi, Genova, Milano, Perugia e Viterbo con 37 gradi, Bolzano con 36 gradi e Campobasso con appena 34 gradi. In allerta 2 invece Napoli con 38 gradi, Palermo con 36, Pescara con 35 gradi. Quanto alle previsioni, la struttura anticiclonica continuerà a influenzare l'Italia con tempo stabile e soleggiato su gran parte del territorio. Saranno possibili brevi temporali pomeridiani sui rilievi alpini e prealpini. Per i prossimi giorni si prevede ancora bel tempo e un ulteriore aumento della temperature. Gli elevati tassi di umidità dovuti alla persistenza dell'anticiclone, associati alla scarsa ventilazione e alle elevate temperature, saranno causa di diffusa sensazione di afa, specie sulle regioni centro-settentrionali. Per fronteggiare l'emergenza, il Ministero dell Salute ha istituito un numero verde, il 1500: «I cittadini potranno chiamare per parlare con nostri operatori, fra cui medici, e avere informazioni sul comportamento da adottare e conoscere i numeri specifici per ogni Regione da contattare in caso di bisogno» ha spiegato spiega Ferruccio Fazio.

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