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I depressi vedono davvero "tutto nero"

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Uno studio conferma che chi è triste ha il nervo ottico meno attivo e questo gli impedisce di vedere bene i contrasti dei colori e la luce

Tatiana Necchi
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La depressione fa vedere tutto nero. E non è un banale modo di dire ma una realtà messa in luce da uno studio dell'Università di Friburgo, in Germania, e poi pubblicato sulla rivista “Biological Psychiatry”. Secondo gli scienziati il “mal di vivere” sarebbe in grado di influenzare in modo concreto anche gli organi della vista impedendo proprio agli occhi di captare al meglio la luce e i contrasti fra colori e dando così all'ambiente circostante un aspetto cupo e opaco. Per studiare il collegamento fra disturbi dell'umore e vista, Emanuel Bubl e i suoi colleghi hanno sistemato uno speciale elettrodo nell'occhio di 40 pazienti con depressione e di 40 persone sane. Il tutto serviva a misurare l'attività dei nervi che uniscono i fotorecettori al nervo ottico. I partecipanti allo studio sono stati invitati a sedersi in una stanza scarsamente illuminata e a guardare uno schermo con scacchi bianchi e neri che diventavano progressivamente sempre più grigi e meno in contrasto l'uno con l'altro. Gli studiosi hanno potuto così rilevare che i segnali elettrici del nervo ottico erano di minore intensità nelle persone depresse: ad  esempio, mentre si dovevano osservare due quadrati, uno bianco e uno nero ma entrambi ben delineati, i volontari sani avevano un'attività del nervo ottico 3 volte superiore rispetto a quelli affetti da depressione, indicando che il "mal di vivere" diminuisce la capacità di captare i contrasti. Inoltre, notano gli esperti, più il disturbo è grave più il problema si aggrava e il motivo potrebbe risiedere nel fatto che i neurotrasmettitori che regolano l'attività nervosa dell'occhio sono collegati alle diverse emozioni che un individuo può provare. Secondo Bubl, questo tipo di tecnica potrebbe essere utilizzata per la diagnosi clinica della depressione.   

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