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Thailandia, carri armati in fondo al mare per proteggere i coralli

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L'idea è inabissare 25 tank dismessi per favorire la riproduzione di organismi marini

Tatiana Necchi
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Carri armati per proteggere la barriera corallina. È questa la singolare iniziativa che ha in mente il governo thailandese. Hanno pensato di inabissare 25 tank dismessi nel Golfo della Thailandia per cercare di facilitare la riproduzione di organismi marini che, con il tempo, produrranno barriere coralline. L'iniziativa è parte di un progetto patrocinato dalla regina Sirikit e mirato a migliorare le barriere coralline nella parte meridionale del Paese, l'unica a maggioranza musulmana e teatro di una sanguinosa lotta per l'indipendenza. Lanciato nell'agosto del 2009 il progetto ha avuto il sostegno del governo, che ha finora contribuito a oltre4mila barriere artificiali. La regione meridionale, che comprende le province di Yala, Narathiwat e Pattani, è tra le più povere del Paese e ha nella pesca una delle sue maggiori attività economiche. Il deterioramento delle barriere coralline ha portato a un impoverimento dei mari. I carri armati T69-2 di provenienza cinese e in servizio in Thailandia tra il 1987 e il 2004, saranno inabissati nella costa delle province di Narathiwat e Pattani, riporta "The Bangkok Post". Il trasferimento dei carri armati al Sud sarà completato lunedì, ma non è chiaro quando saranno inabissati.

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