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Borghezio: dopo il Kosovo, Padania libera

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La Corte dell'Aja è favorevole ai movimenti secessionisti e il leghista coglie l'opportunità per rilanciare l'antico obiettivo del Carroccio

Paolo Franzoso
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Adesso ci sono anche le basi giuridiche. Il parere emesso ieri dalla Corte internazionale di Giustizia sulla legittimità della secessione del Kosovo apre la strada a una serie di rivendicazioni: dalla Catalogna in Spagna alla Cecenia in Russia, dai fiamminghi in Belgio alla … Padania in Italia. "Il principio di diritto internazionale sancito dalla recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Aja, secondo cui l'indipendenza del Kosovo non sarebbe illegittima in quanto non espressamente preclusa dalla risoluzione Onu, vale anche per la Padania".  Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, esulta per il parere della Corte internazionale di Giustizia che ieri ha vidimato la secessione del piccolo Stato balcanico dalla Serbia. Ora "l'autodeterminazione della Padania - obiettivo strategico della Lega Nord - non risulta, infatti, espressamente preclusa da alcuna carta internazionale e neppure dal Trattato di Lisbona che, certo non casualmente, non contiene norme atte a conculcare il diritto dei popoli europei di disporre di se stessi” scrive Borghezio, che conclude: “Buone notizie, quindi, per noi Padani e per tutte le nazioni senza Stato che, dalla Corsica alle Fiandre a Euskadi, aspirano all'indipendenza nel quadro dell'Europa delle etnie preconizzata da Guy Hèraud". La breccia è aperta per i padani. Ora basterà aggirare l'articolo 5 della Costituzione che prescrive: “L'Italia, una e indivisibile…”. Nessuna paura e niente timori per il popolo verde, potrebbe intervenire ancora la Corte dell'Aja a dirci che l'indipendenza della Padania non è “espressamente preclusa” dalla nostra Carta fondamentale.

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