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Rai Sport licenzia la moviola

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Dal prossimo campionato solo tre episodi di gioco sotto la lente d'ingrandimento. De Paoli (Rai Sport): "Torniamo a parlare di calcio"

Roberto Amaglio
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Per chi ama il calcio in quanto gioco (con conseguenti toni pacati), schemi e azioni sul rettangolo verde questa sarà una notizia eccezionale; per chi invece è appassionato delle discussioni accese da Bar Sport, la novità preannunciata dal direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, rischia di diventare una buona ragione per passare a piedi uniti ai programmi sportivi di Mediaset. Dalla prossima stagione, infatti, la Rai abbandonerà la moviola passando a una forma di analisi delle partite di calcio del tutto diversa: la Cassazione. In pratica, come spiegato dal direttore De Paoli all'Ansa, dal prossimo anno nelle trasmissioni calcistiche della televisione pubblica si analizzeranno solo tre episodi controversi per ogni turno di campionato, eliminando quindi quegli interminabili servizi in cui ogni fallo veniva vivisezionato da decine di telecamere. “L'obiettivo è quello di spiegare il calcio attraverso la tecnica e la tattica, cercando di non alimentare le feroci polemiche che caratterizzano spesso i dopo-partita – afferma Eugenio De Paoli –. Ciò non significa ignorare i fatti, tanto che è in arrivo un accordo in esclusiva con l'associazione italiana arbitri per istituire la Cassazione, un organismo che analizzerà e spiegherà, regolamento alla mano, tre casi controversi per turno di campionato individuati da noi della Rai”. I primi ad accogliere positivamente la svolta della Rai, ovviamente, sono gli arbitri, a cui verranno risparmiati i processi mediatici domenicali a suon di replay e fotogrammi. A tal proposito, il presidente dell'Aia Marcello Nicchi ha parlato addirittura di “rivoluzionaria iniziativa culturale”, perché consentirà di tornare a parlare di calcio. Resta ora da capire come accoglieranno la novità i telespettatori, molti dei quali appaiono ormai assuefatti alla moviola sfrenata. La risposta arriverà a settembre dall'Auditel; tuttavia, per quanto il progetto ci piaccia e non poco, non ci sorprenderemmo se nel giro di qualche mese “Mamma Rai” facesse marcia indietro, tornando ai lunghi monologhi dei moviolisti Longhi e Tombolini ma, soprattutto, ai battibecchi tra gli ospiti a suon di lente d'ingrandimento. In fondo il telecomando in mano ce l'hanno i telespettatori. Se questi vogliono moviola, non c'è Cassazione che regga.

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