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Figlia del chirurgo abortisce al sesto mese di gravidanza. Il Pm apre le indagini

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Coinvolta nella bufera l'azienda sanitaria di Padova. Il ginecologo è stato denunciato

bonfanti ilaria
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Avrebbe praticato un aborto al sesto mese, ben oltre i termini di legge, alla figlia del chirurgo di Padova. La sconcertante vicenda si è abbattuta sull'Azienda sanitaria di Padova nei primi giorni del mese di luglio, ma la notizia è trapelata soltanto oggi. Uno dei ginecologi è stato denunciato e il caso è ora al centro di un fascicolo d'indagine aperto dalla Procura. Ad accorgersi del fatto, come riportato da "Il Corriere del Veneto", sarebbe stato uno degli anatomo- patologi del presidio ospedaliero, il Dottor Roberto Salmaso, durante l'autopsia effettuata qualche ora dopo l'aborto, date le dimensioni del feto. Il medico, mentre stava effettuando l'ispezione, si sarebbe subito reso conto che le dimensioni del corpicino dell'abortito erano nettamente superiori a quelle di un feto di 22 settimane, l'età peraltro indicata nella cartella clinica. Salmaso, in assenza della documentazione che provasse il pericolo di vita sia per la donna che per una evenutale malformazione del nascituro, avrebbe immediatamente allertato il posto di Polizia dell'Ospedale e la Direttrice Minucci, della Divisione di ginecologia. Le carte sul presunto aborto "fuori tempo" sono finite nelle mani della Direzione sanitaria dell' azienda e in Procura, al sostituto Orietta Canova, che ha disposto il sequestro della cartella clinica. Il medico rischia così la pesante accusa di "interruzione volontaria della gravidanza senza il rispetto delle norme di legge", che prevede la pena della reclusione da uno a tre anni. Anche la partoriente potrebbe risultare coinvolta nell'inchiesta.

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