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Il Tar la dà vinta ai pendolari romani. Niente pedaggi sul Gra

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La sentenza blocca l'articolo 15 della manovra. Saltano 283 milioni di euro. Castelli: "Tutti possono stoppare le decisioni del Governo"

Roberto Amaglio
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La manovra economica è stata approvata da poche ore, ma alcuni dei suoi contenuti rischiano già di diventare inapplicabili. Accogliendo il ricorso presentato dalla Provincia di Roma assieme a 41 comuni, infatti, il Tar del Lazio presieduto da Linda Sandulli ha sospeso il decreto contenuto nella Finanziaria che disponeva l'aumento (o l'introduzione) dei pedaggi in nove barriere autostradali capitoline. La sentenza è stata motivata dai giudici regionali spiegando che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l'utilizzo di un'infrastruttura: in alcuni casi, invece, tale carattere non appare sussistente dove si prevede il pedaggio in uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell'infrastruttura. La manovra economica da 25 miliardi di euro vede sfumare così i primi 283 milioni. Questa, infatti, è la cifra che il Governo contava di recuperare ritoccando dal 1° luglio i pedaggi autostradali e istituendo nuove strade a pagamento. Reazioni – Due le linee di pensiero sulla decisione del Tar. Oltre alle varie associazioni dei consumatori, la Governatrice del Lazio, Renata Polverini, e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, hanno accolto positivamente la decisione del Tar, definendo questo stop ai rincari "un modo per sollevare i pendolari dall'aumento delle tariffe, che dovranno invece cadere sui margini di profitto della società autostrade", il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Castelli vede nella sentenza l'ennesima dimostrazione di come le regole del gioco non vadano bene. "Ecco l'ennesima dimostrazione del caos che regna nel Paese, in cui chiunque può bloccare le decisioni del Governo quando non gli aggradano".

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