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Pakistan: la più grave alluvione della storia. Aumenta il numero delle vittime

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Sono 1.100 i morti nel nord-ovest del Paese, flagellato dal maltempo. E, intanto, l'opinione pubblica si scaglia contro il Governo

Roberto Amaglio
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Le piogge monsoniche dell' ultima settimana sembrano destinata a non cessare e stanno letteralmente mettendo in ginocchio la zona Nord-ovest del Pakistan. Tra le regioni più colpite quella di Peshawar che è stata devastata da un'alluvione senza precedenti che ha causato frane, inondazioni e il collasso della rete stradale e delle comunicazioni. Il bilancio delle vittime sale di giorno in giorno e, per il momento, si parla di 1.100 vittime. "La fine del mondo"- Sono bastate poche immagini fornite dalla televisione pachistana per far comprendere le dimensioni reali della tragedia. Una "fine del mondo" con strade interrotte, frane, fiumi strabordanti che hanno ormai rotto gli argini, persone disperate sui tetti delle abitazioni, ormai ridotte a brandelli, altre ancora aggrappate ai recinti per sfuggire alla corrente o semisommerse fino alla testa. I soccorritori hanno e stanno riscontrando tuttora gravi difficoltà nelle operazioni d'emergenza e di recupero dei corpi delle vittime date le incessanti piogge che continuano ad abbattersi sul Paese, decimando la popolazione. L'Onu ha lanciato l'allarme, inviando sul posto i primi carichi di aiuti: 585 tende, 2.700 teli di plastica, 4.000 materassi. Problemi anche a livello politico- E, intanto, il Governo del Pakistan, incapace di fornire aiuti a quasi una settimana dall'inizio della più grave alluvione nella storia del Paese, è finito nel mirino dell'opinione pubblica. Le autorità hanno mobilitato migliaia di soldati e operatori civili per portare in salvo le persone intrappolate dalle inondazioni, distribuire pasti e recuperare i corpi delle 1.100 vittime. Ma la portata del disastro è tanto estesa da far sembrare immobile l'intervento dell'esecutivo. I residenti delle zone più colpite, in particolare quelli della provincia di Khyber-Pakhtoonkhwa, dove la gente si è accampata sulla strada lungo il villaggio di Kamp Koroona, nel distretto di Nowshera, hanno provato a farsi largo, tra l'acqua in piena, per entrare nelle proprie case e tentare di recuperare qualcosa. Ma le operazioni sono impossibili. E la richiesta, unanime, dei sopravvissuti, è "Ci servono le tende". La calamità naturale ha rappresentato un duro colpo anche a livello politico per il già fragile e impopolare governo pachistano, a lungo criticato dall'opinione pubblica per la traballante economia e la guerra senza esclusione di colpi contro i ribelli talebani, costata la vita a migliaia di persone, negli ultimi anni. Nazioni Unite e Usa hanno annunciato che stanzieranno 10milioni di dollari in assistenza di emergenza. Washington fornirà inoltre imbarcazioni di salvataggio, ponti d'acciaio prefabbricati e migliaia di pasti preconfezionati da distribuire alle vittime delle alluvioni.

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