Mafia, Granata: "Ci sono infiltrati tra gli eletti nelle Regioni"
Il procuratore Grasso evoca il rischio attentati. "Sempre possibile nei momenti di tensioni politiche"
Fabio Granata, uno dei centurioni di Fini, l'uomo che Berlusconi voleva far giudicare dai probiviri del Pdl per infedeltà al partito, spara un colpo grosso. In qualità di presidente della Commissione antimafia, il deputato di Futuro e Libertà (il nuovo assembramento dei finiani) denuncia la presenza di infiltrati tra gli eletti nelle Regioni. " Tra candidati ed eletti ci sono zone d'ombra e casi di mancato rispetto del codice etico anti mafia" ha dichiarato Granata stamattina. E certo il clima di tensione in maggioranza sembra destinato a un'escalation. "Nonostante la condivisione teorica al codice etico promosso dalla commissione Antimafia - dichiara - sia tra le candidature che tra gli eletti ci sono infiltrazioni e zone d'ombra. Nonostante la carente collaborazione delle Prefetture stiamo ricomponendo il quadro e riferiremo alle Camere. La politica rompa ogni ambiguità nella lotta alla mafia". Per Granata "alcuni partiti e alcuni candidati alla Presidenza delle Regioni non hanno vigilato come era richiesto e doveroso". Grasso denuncia: rischio attentati - Il procuratore antimafia Grasso, in un dibattito a Cortina d'Ampezzo lunedì sera, ha evocato il rischio attentati. "In momenti di tensione politiche (come quelli che stiamo vivendo, ndr) i rischi di attentati da parte della mafia, come quelli di Firenze, di Capaci e di via d'Amelio ci sono sempre". "Non dimentichiamo - ha ricordato Grasso - che nel '92 gli attentati sono avvenuti a ridosso di Tangentopoli. Può esserci qualcuno che vuole approfittare del momento politico per dare uno scossone. Ho sempre interpretato queste cose - ha sottolineato Grasso - come una voglia di conservare più che destabilizzare il sistema". In merito a possibili attentati della mafia Grasso ha risposto di "non avere la palla di cristallo". "Spero che non sia così, che si rendano conto che nel momento in cui riaprono una stagione del genere di stragi, di attacco alle istituzioni, sarà ancora peggiore la repressione dello Stato. Lo Stato, le forze di polizia e la magistratura non hanno mai cessato al momento la repressione e continuano a fare opere di bonifica"