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Spari tra soldati al confine tra Libano e Israele: le vittime sono 5

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Scambio di accuse sulle responsabilità. A scatenare gli scontri il tentativo di abbattere un albero alla frontiera. Nessun militare italiano coinvolto

Tatiana Necchi
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La situazione fra Libano e Israele sta precipitando. Lo scontro per futili motivi al confine nasconde attriti mai appianati. Una linea di confine non ben definita ha aperto la pista a una sparatoria che ha causato la morte a 5 persone: 3 soldati libanesi, un giornalista anch'esso libanese, e il colonnello Dov Harari. Tutto è nato per un'operazione dell'esercito israeliano, che voleva abbattere alcuni alberi per installare delle videocamere di sorveglianza. Il confine - Non erano d'accordo però i soldati libanesi che passavano di là: il territorio è libanese, sconfinamento, spari di avvertimento. La linea di confine internazionale infatti non coincide esattamente con la Linea Blu, ovvero la linea armistiziale fissata dalle Nazioni Unite al termine del conflitto dell'estate del 2006; inoltre, la risoluzione 1701 adottata nell'occasione specifica che nella "zona cuscinetto" nel Libano meridionale possono dispiegarsi solo i militari dell'Unifil e quelli delle forze regolari libanesi. Confusione totale con scambio reciproco di accuse. Entrambi gli Stati sono sul piede di guerra. Il Libano minaccia di "reagire con tutti i mezzi a disposizione" a quello che considera "un attacco israeliano". D'altra parte Israele ribatte adossando la colpa a Beirut. Onu - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà oggi a porte chiuse per discutere sulla sparatoria scoppiata questa mattina al confine fra Israele e Libano, costata la vita ad almeno cinque persone. Lo hanno reso noto fonti diplomatiche del Palazzo di vetro. Italiani non coinvolti - I militari italiani di stanza in Libano non sono al momento coinvolti negli scontri a fuoco in corso da questa mattina a nord della linea blu di separazione tra i due Paesi. Secondo quanto si apprende da fonti della Difesa, i militari italiani sono rimasti nella loro zona di competenza, a sud della linea blu. L'area degli scontri è a responsabilità spagnola. Gli italiani dispiegati in Libano sono circa 1.900, numero che a partire da oggi, dopo l'approvazione del decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero, sarà ridotto fino a 1.780 unità.

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