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Bossi: "Resistiamo, non si va al voto ora"

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E sul Terzo polo, dice, "non andrà da nessuna parte". Poi fa le corna a Casini, che lo chiama Umbertino

Eleonora Crisafulli
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"Resistiamo. Non si va al voto ora". Così Umberto Bossi dopo l'esito del voto di sfiducia a Caliendo,  bocciato dalla maggioranza con 299 voti. Il Senatur, acclamato dai suoi in aula durante il dibattito sulle dichiarazioni di voto, esorta alla resistenza e dice no ad esecutivi tecnici: "noi stiamo con Berlusconi". Lo assicura il leader del Carroccio Umberto Bossi, in Transatlantico dopo il voto su Caliendo. In ogni caso, "la preoccupazione che il Governo cada c'è sempre", ma in quel caso si andrebbe a votare "e se si va a votare la Lega stravince: non temiamo il voto". Terzo Polo - "Mi sembra che qualcuno voglia farsi male da solo senza avere risultati". Così il leader della Lega, Umberto Bossi, commenta la nascita del cosiddetto "terzo polo". Gli 85 deputati provenienti da Futuro e Libertà per l'Italia, Udc, Mpa e Api, secondo il Senatùr, non andranno da nessuna parte. Il "nuovo" polo non ha nulla dell'Araba Fenice vagheggiata dai nostalgici ex democristiani, dicono i padani. E oggi l'astensione sulla mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, non scalfirà il governo: "Non cade", assicura Bossi. D'altra parte, si legge oggi sul quotidiano leghista la Padania, sono stati i cittadini stessi a scegliere il sistema bipolare, quando il 12 aprile del 2008, alle ultime Politiche, hanno deciso di mandare in Parlamento le liste collegate a due candidati premier e ai loro programmi, votando per Pdl-Lega e Pd-Idv, escludendo gli altri candidati, ad eccezione di Casini. Ma, come spesso accade, "giochetti di Palazzo" hanno cambiato le carte in tavola, ignorando il risultato elettorale. E vedremo che effetto avrà sulla vita politica italiana il debutto del terzo polo atteso per questo pomeriggio, quando in aula la nuova alleanza voterà, o meglio si asterrà dal votare la mozione di sfiducia. L'asse tra finiani e Udc-Api-Mpa - Ieri i rutelliani (Api), finiani (Fli), i centristi (Udc) e siciliani di Lombardo hanno deciso di comune accordo come agire nel caso Caliendo, ma hanno discusso, nel corso di una riunione, anche sulle possibilità future del polo. Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, ha confermato: "Nasce un'area di responsabilità che speriamo non finisca solo sul caso Caliendo, ma che continui nelle  Aule parlamentari su altre questioni. Naturalmente ci sono posizioni   diverse tra chi è in maggioranza e chi è all'opposizione. Non nasce un terzo polo, nasce un'area, speriamo che a settembre-ottobre, quando si riprenderanno le attività parlamentari, si possano costruire   convergenze su questioni da affrontare in Parlamento". "Umbertino", e lui gli fa le corna - Piccolo siparietto nel cortile di Montecitorio, dove i deputati si trattengono subito dopo il voto sulla mozione Caliendo, tra il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini e il leader della Lega Umberto Bossi. "Umbertino!" così Casini saluta Bossi, seduto con i suoi sotto uno dei gazebo del cortile, la risposta del Senatur è ancora una volta affidata a un gesto esplicito e diretto: le corna che il destinatario accoglie con una risata.

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