Cerca
Logo
Cerca
+

Federalismo fiscale: via libera del Cdm. Cedolare secca sugli affitti al 20%

default_image

Il primo "sì" del Governo sul decreto sulla tassa unica per i Comuni. Polemiche dal Pd: "E' a vantaggio solo dei redditi alti"

bonfanti ilaria
  • a
  • a
  • a

Un primo via libera del Consiglio dei Ministri al decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante il fisco municipale. Il testo, approvato dal Governo, passerà poi, dopo la pausa estiva, all'esame della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento per  rientrare, in un secondo momento, al Consiglio dei Ministri per l'ok definitivo. Il provvedimento prevede la tassa unica per i Comuni e una cedolare secca sugli affitti al 20%. Nella bozza relativa alla cedolare secca, arrivata sul tavolo dei Ministri, l'aliquota era stata fissata al 25%. Al temine dei lavori, invece, il Ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan ha parlato del 22%, mentre il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha dichiarato di ricordarsi di un 20%. E, a fare chiarezza, è stato il Ministro leghista, Roberto Calderoli. La cedolare secca sugli affitti è stata fissata al 20% a decorrere dal primo gennaio 2011. L'aliquota riguarderà le normali locazioni e non quelle agevolate. E l'esponente del Carroccio ha anche riferito che l'aliquota sulla compravendita degli immobili sarà dell'8% sulle seconde case e del 2-3% sulle prime case. L'Imu scatterà dal 2014. Non sono mancate le critiche al provvedimento, avanzate dal Pd che sostiene che la cedolare secca sugli affitti "avvantaggia soprattutto i redditi più alti, mentre, per quelli più bassi, l'effetto paradossale è di determinare un aumento della tassazione rispetto alla norma attuale, che prevede abbattimenti fino al 30% dei redditi imponibili per i canoni calmierati". Il provvedimento, approvato in Consiglio dei Ministri, a fase di avvio del federalismo municipale, prevede che i Comuni ricevano il gettito dei tributi immobiliari, che manterranno, fino ad allora, l'assetto attuale. Dal 2014, invece, saranno introdotte nell'ordinamento fiscale due nuove forme di tributi propri: un'imposta municipale propria e un'imposta municipale secondaria facoltativa. Il testo, si legge nella nota di Palazzo Chigi, "devolve ai Comuni, relativamente agli immobili ubicati nel loro territorio, il gettito derivante da alcune imposte, tra cui l'imposta di registro, ipotecaria e catastale, l'Irpef relativa ai redditi fondiari, escluso il reddito agrario, l'imposta di registro e di bollo sui contratti di locazione relativi ad immobili, i tributi speciali catastali, le tasse ipotecarie, la nuova cedolare secca sugli affitti. Vengono inoltre stabilite misure finalizzate a rafforzare la capacità di gestione delle entrate comunali e a incentivare la partecipazione dei Comuni all'attività di accertamento tributario". Il decreto istituisce l'imposta cosiddetta "cedolare secca sugli affitti", ossia un regime fiscale che il proprietario di immobili locati avrà facoltà di scegliere in alternativa a quello attuale. Dall' anno 2011, il canone di locazione, relativo ai contratti stipulati per immobili ad uso abitativo e relative pertinenze affittate congiuntamente all'abitazione, potrà essere assoggettato, se il locatore lo deciderà, a questa nuova imposta sostitutiva dell'Irpef e delle relative addizionali, dell'imposta di registro e dell'imposta di bollo sul contratto di locazione. La cedolare secca potrà essere applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l'obbligo di registrazione. Nella seconda fase dell'attuazione del federalismo fiscale municipale- si legge sempre nella nota - a partire dal 2014, per il finanziamento dei Comuni e in sostituzione delle attuali, saranno introdotte nell'ordinamento fiscale due nuove forme di tributi propri: un'imposta municipale propria ed un'imposta municipale secondaria facoltativa. La prima sostituirà, per la componente immobiliare, l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali per i redditi fondiari sui beni non locati, l'imposta di registro, l'imposta ipotecaria, l'imposta catastale, l'imposta di bollo, l'imposta sulle successioni e donazioni, le tasse ipotecarie, i tributi speciali catastali e l'imposta comunale sugli immobili e non si applicherà al possesso dell'abitazione principale. L'imposta municipale secondaria facoltativa, invece, che potrà essere introdotta dall'anno 2014 e con esclusione degli immobili ad uso abitativo, sostituirà una delle seguenti forme di prelievo: la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche, l'imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni, il canone per l'autorizzazione all'installazione dei mezzi pubblicitari, l'addizionale per l'integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza.

Dai blog