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La pillola anticolesterolo fra hamburger e patatine

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La proposta di un cardiologo di inserire fra i condimenti una compressa che riduce le probabilità d'infarto

Paolo Franzoso
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Un menù completo nei fast food, con contorno una pillola anticolesterolo. Per ridurre i rischi di complicazioni cardiache derivanti dai cibi estremamente grassi, il cardiologo Darrel Francis dell'Imperial's National Heart and Lung Institute ha esposto la sua teoria sull'American Journal of Cardiology. Una pillola fra i condimenti, assieme a sale, pepe e ketchup e maionese, per invogliare i clienti a mandare giù la compressa al termine del pasto. "Le statine non eliminano tutti gli effetti dei burger e del fritto. Sarebbe meglio eliminarli del tutto. Ma in termini di calcolo delle probabilità di avere un infarto, assumere delle statine può ridurre il rischio più o meno allo stesso modo in cui mangiare fast food lo aumenta". Insomma, non costerebbe nulla e potrebbe avere effetti positivi. "Ha senso quindi - sostiene Francis replicando ai detrattori della sua proposta - ridurre i rischi. Costerebbe pochi centesimi, non di più di una bustina di ketch-up". Equivale ad aggiungere il filtro alle sigarette o mettere la cintura di sicurezza.

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