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Bossi: "Impossibile ricucire, al voto"

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Il Senatùr contrario alle intese. "Ci sono milioni di persone di Pdl e Lega pronte a scendere in piazza. E sono incazzate"

Paolo Franzoso
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"Le alleanze servono se sono fatte con persone che mantengono la parola, sennò perdi solo tempo". Umberto Bossi conversa nella notte con i cronisti nel bar di un hotel di Ponte di Legno e ribadisce la sua posizione sull'ingarbugliata questione politica: elezioni, il prima possibile. Non esiste di proseguire la legislatura con queste premesse, perché "il rischio è avere un colpo di freno per tre anni" sul federalismo. Un governo tecnico, invece, sarebbe "rischiosissimo per noi", perché "cancellerebbe le leggi che non interessano né a Fini né a Bersani sull'immigrazione. L'idea di un governo tecnico è fuori dal mondo". E il problema non si pone perché "non si troverebbe un matto disposto a guidare un tale esecutivo". Quindi il concetto chiaro: "O si ricuce o si va ad elezioni". Ma, conclude Bossi, "io non ho dubbi: dopo il casino che c'è stato come fai a ricucire?". Sulla rottura Berlusconi-Fini, Il capo del Carroccio azzarda che la colpa è dell'amicizia con Casini, "forse", dice. Vena polemica con la maggioranza. "I miei uomini - continua Bossi - sono soldati: se dico loro di buttarsi dalla finestra, lo fanno. Sono uomini che non ha nessun altro. La Lega è un'altra cosa". Poi Bossi svela che ai tempi in cui lavorava con Fini per la legge sull'immigrazione, lui non lavorava "direttamente con Fini, ma con un magistrato molto vicino a lui". E a proposito di uomini pronti a obbedire a ogni ordine, il Senatur non esclude la possibilità di una mobilitazione di piazza pro-voto. "Se il Pdl dovesse scendere in piazza contro un eventuale governo tecnico - dice il leader del Carroccio -, la Lega sarebbe pronta a mobilitare milioni di persone: Berlusconi porta in piazza la gente e sono tanti. La Lega si unisce con il Veneto, il Piemonte e la Lombardia. Un sacco di milioni di persone, e sono incazzate". Il Pd ritiene invece sconcertanti le dichiarazioni del Senatur. "La Sinistra e i Democratici italiani non sono mai scesi in Piazza contro la Costituzione, ma sempre per difenderla. Questa la differenza tra noi e loro. Se le parole irresponsabili di alcuni esponenti del Pdl fossero confermate saremmo di fronte a un fatto gravissimo", afferma il coordinatore della segreteria dei democratici Maurizio Migliavacca.

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