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Addio al professore del ciclismo. Si è spento Fignon

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L'ex corridore francese, malato da tempo di cancro, aveva 50 anni. Nel suo palmares due Tour e un Giro

Roberto Amaglio
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Per un'intera vita sportiva ha lottato per battere il rivale: lo fece al Tour de France del 1984 quando riuscì a sconfiggere Bernard Hinault, lo fece anche nell'edizione del 1989 della Grane Boucle, quando alla fine dovette arrendersi per soli 8” all'americano Greg LeMond. Questa mattina, però, Laurent Fignon ha perso la sua sfida più grande: quella contro il cancro. A 50 anni, infatti, il campione francese si è spento dopo una lunga lotta contro il male che lo aveva colpito all'apparato digerente. Un tumore a uno stadio avanzato che il corridore aveva reso pubblico nell'estate del 2009, in occasione della presentazione del suo libro "Eravamo giovani e incoscienti", in cui l'atleta francese ammetteva anche l'utilizzo di anfetamine e cortisone durante la carriera agonistica. Fignon ha continuato a rimanere nel mondo del ciclismo fino all'ultimo, nei panni di commentatore sportivo per la televisione transalpina tv France 2. Carriera – Nato a Parigi il 12 agosto del 1960, Fignon salì agli onori della cronaca sportiva nel 1982 con i primi successi tra i professionisti al Critérium International. Nel 1983 il primo successo nella prestigiosa corsa a tappe francese davanti ad Angel Arroyo. La consacrazione, però, nel 1984, quando Fignon si confermò un maglia gialla avendo la meglio del dominatore della scena internazionale, ossia il connazionale Bernard Hinault. Da segnalare anche la vittoria al Giro d'Italia del 1989 (davanti a Flavio Giupponi), oltre ai due secondi posti al Giro d'Italia del 1984 (vinto da Moser) e al Tour dell''89, con la beffa nella cronometro finale confezionata da Greg LeMond. Da segnalare anche la conquista del titolo nazionale nel 1984, nella Freccia Vallone del 1986 e nella Milano-Sanremo del 1988 e del 1989.

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