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Inno di Mameli a scuola? No, grazie

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I leghisti di Ponteranica bocciano la proposta del Pdl: "Non ci sentiamo italiani"

Eleonora Crisafulli
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L'Inno di Mameli divide il Comune di Ponteranica, alle porte di Bergamo, già noto per la decisione di cambiare nome alla biblioteca che era intitolata a Peppino Impastato. Un consigliere del Pdl, Luca Oriani, aveva presentato una mozione per l'affissione del testo negli istituti scolastici primari e secondari di primo grado, con lo scopo di "promuovere tra gli studenti la conoscenza del loro inno nazionale, con la speranza di poter consolidare il sentimento di coesione e appartenenza ad una stessa Patria che dovrebbe accomunare tutti i cittadini". Ma la proposta, che segue l'invito della segreteria nazionale del partito, non ha ottenuto il consenso dei leghisti. Il vicesindaco Giuseppe Minetti, che sostituiva il sindaco assente, ha tagliato corto: "Io non mi sento italiano anche se purtroppo lo sono".  Inevitabili la protesta e i botta e risposta tra consiglieri e cittadini presenti. Ma alla fine l'inno resta fuori dalle scuole.

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