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Scuola, gelmini: "Basta assenze prolungate, pena la bocciatura"

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Il ministro ha presentato le novità per il nuovo anno scolastico. Ai precari ha detto: "Abbiamo fatto molto per voi"

Tatiana Necchi
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Il Ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, sta presentando tutte le novità per il prossimo anno scolastico proponendo una linea dura. Nel suo discorso il ministro ha espresso solidarietà "ai precari che stanno protestando in queste ore”, ma ha anche detto "abbiamo fatto molto per loro", ricordando le norme approntate per garantire uno stipendio ai perdenti posto. La Gelmini ha poi puntato il dito contro "una certa politica del passato che in modo disinvolto li ha illusi e ha distribuito posti di cui la scuola non aveva bisogno e che non si poteva sostenere finanziariamente". "Non incontrerò i precari. Anche perché a oggi non sappiamo nemmeno chi ha perso realmente il posto. Le persone che protestano lo fanno senza essere state ancora escluse - prosegue - La protesta è legittima, ma non del tutto motivata. Il ministero non ha ancora completato le operazioni sul personale scolastico, dobbiamo avere il tempo di completarle e solo allora vedremo quanti precari risponderanno positivamente agli accordi che stiamo ultimando con le Regioni. Non voglio essere coinvolta in una contrapposizione politica che determina un clima negativo sull'inizio dell'anno scolastico. Il mio compito oggi è garantire il corretto avvio dell'anno".  Poi la novità più importante per la scuola: da quest'anno non si potranno superare i cinquanta giorni di assenza. Pena? La bocciatura. La novità, ha detto, "servirà anche a bloccare la prassi di certi diplomifici dove si arriva al diploma pur avendo frequentato poco o nulla". Altro punto del discorso: l'università, proprio oggi che si stanno svolgendo i test per l'ammissione alla facoltà di medicina. "Sono contraria all'abolizione dei test. Penso che ci debba essere un modo oggettivo per selezionare decine di migliaia di studenti che vogliono accedere a Medicina. Per i test, poi, ci sono margini di miglioramento, ma sono limitati. Qualcuno propende per far pesare di più il voto di maturità, ma oggi non c'è una misurazione oggettiva dei ragazzi al termine della scuola superiore. Non mi pare che sia questa la strada". Il ministro ha poi sottolineato che "c'è un tavolo al ministero che dovrà rivedere i quesiti dei test", ma "la soluzione non sta nel far pesare di più il voto di maturità. Dobbiamo lavorare piuttosto per far sì che le domande consentano di selezionare in modo più meritocratico i ragazzi". L'università Cattolica ha proposto al ministero una preselezione in primavera: "Stiamo valutando quella proposta - ha detto Gelmini - ma abbiamo qualche idea un po' diversa. Teniamo conto dei suggerimenti, ma ci riserviamo nell'arco di qualche mese di rivedere i criteri dei test".

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