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Anche a Cuba "il comunismo non funziona più"

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Dopo quasi 50 anni al potere Fidel Castro ha ammesso che il modello economico cubano ha fallito

Eleonora Crisafulli
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Il comunismo non funziona più nemmeno a Cuba. A sostenerlo non è un estremista di destra, ma il "Lider Maximo" Fidel Castro. In un'intervista a The Atlantic, l'ex presidente che guidò la Revolucion nel 1959 e cedette il potere al fratello Raul nel 2006, a 84 anni, ha ammesso che il modello economico cubano ha fallito. Non è valido per essere esportato in altri paesi e "non va più bene neanche per noi", dice Castro al giornalista Jeffrey Goldberg. Riforma economica - L'affermazione è stata già letta come una "benedizione" al processo di riforma avviata dal capo di Stato Raul Castro, nel tentativo di risollevare l'isola caraibica dalla profonda crisi economica nella quale versa. Per la prima volta Fidel se ne occupa da quando è ricomparso in pubblico lo scorso 7 luglio dopo quattro anni di assenza per malattia. Il ministro dell'economia cubano, Marino Murillo, il mese scorso aveva detto che il governo di Raul sta studiando un "aggiornamento del modello economico cubano retto dalle categorie economiche del socialismo e non del mercato": affiderà in gestione piccoli negozi ai loro dipendenti, ma "rimarrà la pianificazione centralizzata: la proprietà non sarà consegnata ai dipendenti". Lo Stato cubano controlla il 90% dell'economia dopo che, nel 1959, con la cacciata del dittatore Fulgencio Batista, la proprietà privata fu abolita.

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