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Roma Capitale, primo via libera dal Parlamento

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Passa il decreto sulla fisionomia dell'ente. territorio diviso al massimo in 15 municipi e Assemblea con 48 consiglieri

Roberto Amaglio
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È stato approvato questa mattina in Parlamento il primo decreto attuativo su Roma capitale, uno dei tanti passaggi riguardanti il federalismo fiscale. Se è vero che le competenze e i poteri del potenziato ente pubblico saranno stabiliti nel secondo decreto attuativo (su cui ci saranno i confronti politici più ruvidi), questo primo passaggio ha definito la sua fisionomia burocratica. Organi di governo – A governare Roma capitale sono l'Assemblea Capitolina, la giunta capitolina e il sindaco. L'assemblea sarà composta da 48 consiglieri più il sindaco. Il presidente dell'assemblea sarà nominato dai consiglieri. Al sindaco, ovviamente, spetterà il compito di scegliere i dodici assessori della Giunta. Vige l'incompatibilità tra il ruolo di consigliere e assessore. Territorio – Lo statuto di Roma capitale, che dovrà essere approvato entro i prossimi sei mesi, decreta che i municipi, come circoscrizioni di decentramento, non siano più di quindici. Per coinvolgere le forme di partecipazione tra le amministrazioni e i cittadini, lo statuto prevede anche forme di monitoraggio, consultazione e controllo sulle attività e le proposte dell'ente. "Un altro passo avanti sulla strada di quel federalismo virtuoso che governo e maggioranza vogliono realizzare. L'approvazione del primo decreto su Roma Capitale, a larga maggioranza e con il sostegno di una parte dell'opposizione, è un segnale molto importante e fa ben sperare in risultati positivi anche per gli altri decreti attuati". Lo dice il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Seppur favorevole, solleva qualche problematica Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà. "Meno Municipi con più cittadini da amministrare può diventare un boomerang, tanto più se non si affidano alle realtà municipali poteri effettivi per governare. Comunque il vero nodo della riforma sarà affrontato nel secondo decreto attuativo, che definirà i poteri di Roma Capitale. Ribadiamo, inoltre, che dopo Roma Capitale bisogna accelerare sulla costituzione di un organo di governo superiore di Area Vasta, che coincida con la Provincia di Roma: bisogna cioè velocizzare il processo per la creazione della Città Metropolitana, senza la quale sarà difficile governare il territorio della Provincia di Roma in termini di efficacia e di democrazia".

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