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Cda Rai - Dandini: il contratto è rinnovato

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Stasera già in onda. Slitta ancora la decisione sulla fiction prodotta della moglie di Bocchino

Roberto Amaglio
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Semaforo verde per Serena Dandini e il suo "Parla con me". Questa mattina, infatti, il Cda della Rai ha approvato il contratto con la Fandango Tv per la trasmissione che da questa sera terrà compagnia dei telespettatori di Rai3 dalle ore 23:15. Dopo il rinvio della scorsa settimana (che aveva portato la conduttrice a definire l'attuale amministrazione della Rai come la peggiore avuta da Viale Mazzini), come da pronostico gli otto consiglieri hanno dato il loro benestare, anche se non è stata un'approvazione unanime: tra i cinque componenti del centrodestra, infatti, due si sono astenuti, mentre uno ha votato contrario al rinnovo del contratto. Che la querelle fosse destinata a risolversi lo si era comunque capito la scorsa settimana: infatti da molte parti (anche da esponenti del Cda appartenenti all'area del centrodestra) erano arrivate rassicurazioni alla Dandini, che dal canto suo ha presentato ieri in conferenza stampa i contenuti e la linea della nuova stagione. Se la Dandini può finalmente archiviare la pratica contratto, chi starà ancora sulle spine sarà la moglie di Italo Bocchino. Sulla fiction "Anita", dedicata ad Anita Garibaldi e prodotta dalla Goodtime di Gabriella Buontempo, infatti, il Cda non si è espresso, rinviando la discussione a quando avrà avuto delle conferme sulle diatribe tra azionisti che hanno addirittura mosso la magistratura ad aprire un fascicolo. "Per la Goodtime c'è un problema amministrativo - sostiene il consigliere del Pd, Rizzo Nervo -. Ci sono delle quote pignorate, c'è una lite in corso tra soci uscenti e soci entranti, quindi una compagine azionaria poco chiara che ha causato l'intervento della magistratura. Davanti a questa situazione, esattamente come la scorsa settimana, abbiamo chiesto di rinviare la discussione per chiedere dei chiarimenti amministrativi. Nessuno di noi se la sente di approvare una fiction su cui pesano questi dubbi".

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