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Il delirio di Tonino: "Berlusconi stupratore della democrazia"

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Di Pietro spara a zero nella dichiarazione di voto. Fini: "Si assuma le responsabilità di quanto dice". Il Pdl lascia l'Aula. Il Cav: "E' matto"

Roberto Amaglio
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Il Di Pietro time non ha deluso nemmeno questa volta. A chi fa piacere che lo scontro parlamentare sfoci nelle offese e nelle accuse personali, con il Presidente della Camera che si attacca a due mani alla campanella per richiamare all'ordine, il leader dell'Italia dei Valori ha regalato anche questa volta momenti di altissima politica. Nella sua dichiarazione di voto, infatti, l'ex magistrato di Mani Pulite ha sfoggiato tutto il suo repertorio contro il Premier: si va dal P2ista, al corruttore, al capo della cricca, passando per le inedite formule dell'illusionista pregiudicato e del serpente a sonagli. Senza indugiare oltre, elenchiamo le perle di retorica ciceroniane del politico di Montenero di Bisaccia, invitando chi vuole limitarsi ai contenuti politici della giornata a non continuare nella lettura. "Berlusconi si è dimostrato quel che è, un serpente a sonagli che racconta una storia del Paese diversa da quel che è. Si capiva, tra le righe del suo discorso, che a lui interessa soltanto bloccare i magistrati e garantirsi l'impunità. Ha voluto far credere di fare il bene degli italiani, ma vuole solo restare quel che è: un politico retto da una maggioranza farlocca, venduta, comprata e ricattata, che vota la fiducia solo perchè interessata alle poltrone". E ancora. "Lei è uno spregiudicato illusionista, anzi no, lei è un pregiudicato illusionista. Anche oggi ha raccontato frottole, il paese fuori di qui muore di fame e lei è venuto qui a suonare l'arpa della felicità come faceva il suo predecessore Nerone, mentre bruciava Roma e rideva come oggi ride lei e i suoi amici barbari padani. Lei è il capo piduista della cricca", riferimento che non fa mai male e non poteva certo mancare. E in questo climax ascendente del leader dell'Italia dei Valori, ecco la perla inedita. "Lei è uno stupratore della democrazia, che si è insediato nelle Istituzioni solo per produrre leggi ad personam in difesa dei suoi interessi e per sfuggire alla giustizia, assieme alla sua cricca". Durante lo sprolocquio di Di Pietro, parte del Pdl è uscito dall'Aula. Silvio Berlusconi, intanto, etichettava l'avversario politico come un matto mentre invitava il Presidente della Camera Gianfranco Fini a intervenire per mettere un freno allo show dell'ex magistrato. La campanella di Fini, però, non è servita a granché. Naturalmente l'onorevole Di Pietro voterà contro la fiducia.

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