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Fini placca il Cav sulla giustizia. "Sbagliato punire i magistrati"

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Il Presidente della Camera fa leva sui numeri di Fli: "Fedeli al programma, purché non venga cambiato"

Roberto Amaglio
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Se la relazione di Silvio Berlusconi alla Camera e al Senato aveva convinto quasi tutti i Finiani (ricordiamo che il Falco Granata aveva votato contro in quel di Montecitorio), sono bastate 72 ore per far emergere gli ormai consueti distinguo che hanno sancito di fatto la spaccatura all'interno della maggioranza. Il tema del confronto, manco a dirlo, è quello della giustizia. Il video amatoriale girato la sera del 29 settembre all'esterno di Montecitorio (con Berlusconi che critica il sistema giudiziario e quella che il premier definisce la casta dei magistrati), infatti, ha convinto il leader di Fli a rimarcare la sua posizione. "Siamo fedeli a quegli elettori e a quel programma - ha ribadito Fini intervenendo telefonicamente a un convegno di Fli organizzato da Italo Bocchino a Salerno -, a condizione che venga scritto e applicato tutto e non venga dimenticato o peggio tradito in alcune sue parti". Quanto ai magistrati, "non tutti i magistrati sono eccellenti servitori dello Stato. Ma non si può pensare di dar vita a una riforma della giustizia basata sul principio che si deve punire o penalizzare la magistratura italiana". E a proposito di riforma, in quel di Montecitorio i finiani hanno intenzione di far valere tutto il loro peso, ribadendo la loro importanza nella tenuta del governo. "Di riforma della giustizia discuteremo le prossime settimane alla Camera", dove Futuro e libertà per l'Italia "è determinante in termini numerici. Ciò è garanzia per il rispetto del programma".

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