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Riecco il No B day. Tutti contro Silvio

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Temi portanti la legalità e la difesa della Costituzione, con lo slogan "Svegliati Italia"

Roberto Amaglio
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Il popolo viola ci riprova, facendo leva sugli stessi argomenti, gli stessi canovacci e lo stesso obiettivo: le dimissioni immediate del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Quest'oggi a Roma, infatti, sta andando in scena il "No B Day", la manifestazione nazionale che 10 mesi fa portò in piazza circa cento mila persone. Oltre all'azione di critica dell'azione politica e della persona di Silvio Berlusconi, il tema principale di questa seconda edizione riguarda la difesa della legalita e della Costituzione, con particolare attenzione alla lotta alla corruzione. A tal proposito i partecipanti hanno sfoggiato centinaia di "agende rosse", ossia le riproduzioni di quei diari dove Paolo Borsellino annotava tutti i suoi pensieri. Corteo - In questa prima fase della manifestazione sono state circa 10 mila le persone che sono scese in strada. Partiti da Piazza della Repubblica, i partecipanti sono arriverati fino a Piazza San Giovanni, dove nel pomeriggio si sono tenuti gli interventi di molte personalità della società civile: da Stefano Rodotà a Concita De Gregorio, passando per Salvatore Borsellino e Paul Ginsborg. Per quanto riguarda i numeri del pomeriggio, gli organizzatori parlano di più di centomila presenze, mentre le stime della Questura si limitano alle 50 mila unità. Slogan - I bersagli di quest'anno sono riepilogabili ascoltando gli slogan intonati dal corteo. Si va dall'invito "Svegliati Italia!", rivolto a un Paese che, secondo gli organizzatori, deve voltare pagina, fino ai cori politicamente più piccanti: tra questi "Roma ladrona, la Lega ti difende e ti perdona", "Berlusconbi a San Vittore", "Berlusconi al capolinea" e "la Costituzione non si tocca", il tutto colorato da striscioni e pupazzi raffiguranti tutto l'esecutivo Berlusconi. Tirata d'orecchie anche per il Pd, con molti cartelli raffiguranti Bersani addormentato sui banchi del Parlamento. Ciò nonostante, oltre all'Idv di Di Pietro e alla Federazione della Sinistra, anche i democratici interverranno sul palco, con Rosy Bindi e Ignazio Marino. Urla di vittoria - Nonostante i numeri del mattino non fossero certo quelli della prima edizione, nel suo intervento il governatore della Puglia, Nichi Vendola, esalta l'appuntamento e la platea che è andata via via aumentando. "Qui - dice - c'è un'Italia migliore: può vincere. Dobbiamo uscire da questa seconda Repubblica, che ormai è cadavere, e seppellire definitivamente il berlusconismo, ma per fare questa operazione occorre discutere dei problemi: lavoro, scuola, ambiente... insieme si può fare, ma bisogna ritrovare unità: le alleanze di cui voglio parlare sono quelle con i cittadini, con tutti quelli che sono stanchi del teatrino del berlusconismo". Meno diplomatico Luigi De Magistris, l'ex magistrato ora nelle fila dell'Idv. "Questa è una manifestazione democratica per dire no ad un governo eversivo e piduista, di "incriccati", di ricattatori e ricattati. Per mandare a casa Berlusconi - dice ancora De Magistris - l'arma democratica principale è il popolo che si mette in movimento con la politica che vuol cambiare". Entusiasta anche il commento di Vincenzo Vita (Pd). "Questa è una giornata positiva e importante per la democrazia italiana, perché la manifestazione del No B Day ha come punto centrale la difesa della Costituzione italiana. Tra l'altro dopo le ultime, fluviali e incredibili esternazioni del presidente del Consiglio, scendere in piazza è stata ed è scelta di grande significato". Reazione Pdl - Il primo della maggioranza ha parlare è stato il ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi. "Con la deriva giustizialista questo Paese rimarrà sempre impantanato nella logica dell'antiberlusconismo. Ho rispetto per tutte le manifestazioni perchè sono il sale e l'essenza stessa della democrazia, quindi ho rispetto per il popolo viola che oggi è sceso in piazza, però da questa spirale non ne usciamo se alcuni continuano a considerare Berlusconi un nemico da abbattere e non un avversario politico con cui confrontarsi". Nessuno scontro, nessuna tensione - Per il momento, invece, l'unico motivo di tensione è stato l'appello da parte degli organizzatori di ammainare le bandiere di partito. Se gli organizzatori hanno rivendicato il titolo non politico del corteo, si pensa che tale invito dipenda piuttosto dalla difficoltà per le telecamere di Sky e della Rai di riprendere l'evento.

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