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Il rapporto deficit/pil sorride: -0,2%, ora al 6,1%

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I dati dell'Istat sull'indebitamento degli enti pubblici fotografano però una diminuizione delle entrate fiscali

Roberto Amaglio
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Primo semestre positivo per gli equilibri della bilancia economica statale. Secondo quanto diramato dall'Istat sull'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, infatti, il rapporto tra deficit e Pil è sceso al 6,1% dal 6,3% dello stesso periodo del 2009. Un risultato benaugurante, anche se non mancano i segni negativi nella relazione fornita dall'istituto di statistica italiano. Per esempio, nel secondo trimestre 2010 il saldo corrente (risparmio) è risultato negativo e pari a 4.952 milioni di euro (-3.975 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente). L'incidenza sul Pil è pari a -1,3% (-1,0% su base annua). Complessivamente nei primi sei mesi dell'anno 2010 il saldo corrente in rapporto al pil è negativo e pari al 3,7% (era pari a -3,4% nel primo semestre 2009). Calano anche le entrate totali, diminuite in termini tendenziali dell'1,8%, a fronte di una diminuzione dell'1,6% registrata nello stesso periodo dell'anno precedente. In tale periodo il rapporto tra le entrate totali e il pil è stato pari al 44,7%, rispetto al 46,5% del secondo trimestre 2009. Ciò è dovuto a un calo delle entrate totali dello 0,8% (si erano ridotte del 2,4% nel corrispondente semestre dell'anno precedente) che ha portato l'incidenza rispetto al pil al 42,3%, a fronte di un valore del 43,3% nello stesso periodo del 2009. Le sole entrate correnti hanno registrato, nel secondo trimestre 2010 una diminuzione tendenziale dello 0,1% dovuto all'effetto combinato di una diminuzione delle imposte dirette (- 1,8%), delle altre entrate correnti (-1%) e di una crescita delle imposte indirette (+1,1%), dei contributi sociali (+1%). La forte diminuzione delle entrate in conto capitale (-47,2%) è dovuta principalmente alla contabilizzazione dei versamenti una tantum relativi all'imposta sostituiva di alcuni tributi. Tali introiti, sono risultati per il secondo trimestre 2010 inferiori rispetto al corrispondente periodo del 2009. Anche le uscite correnti hanno registrato nel secondo trimestre un aumento tendenziale dello 0,5%. Tale aumento è l'effetto combinato di un aumento dei redditi del lavoro dipendente (+2,2%), delle prestazioni sociali in denaro (+2,4%), degli interessi passivi (+0,6%) e di una diminuzione dei consumi intermedi (-5,5%), delle altre uscite correnti (-2%). In compenso le uscite in conto capitale sono diminuite in termini tendenziali del 20,2%. In particolare, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 18,3% e le altre uscite in conto capitale del 22,8. Per quanto riguarda la spesa pubblica, invece, nel secondo trimestre di quest'anno è diminuita in termini tendenziali dell'1,2%, a fronte dell'aumento del 2,5% rilevato nel corrispondente periodo dell'anno precedente. Il loro valore in rapporto al Pil è stato pari al 48,2% (49,9% nel corrispondente trimestre del 2009). Nel primo semestre le uscite totali hanno registrato una diminuzione dello 0,9%, rispetto all'aumento del 3,4% segnato nello stesso semestre del 2009. Ed una incidenza rispetto al Pil pari al 48,4% (era 49,6% nello stesso periodo del 2009).

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