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Per sbarcare il lunario fa la cavia umana

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Laureato, 34 anni, di Potenza mette il proprio corpo a disposizione delle case farmaceutiche svizzere

Eleonora Crisafulli
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In tempi di crisi, i giovani italiani cercano di sbarcare il lunario inventandosi lavori bizzarri o accettando quelli più disparati. E' questo il caso di un 34enne di Potenza, laureato in Lettere, che ha deciso di fare la cavia umana in Svizzera. Come racconta alla Gazzetta del Mezzogiorno, R.S. mette il proprio corpo a disposizione di case farmaceutiche per testare nuove molecole. Trascorre quindici o venti giorni all'anno in una clinica svizzera a ingurgitare pillole, sciroppi e cospargersi di unguenti. "Mi pagano bene", racconta il potentino. Si va da 250 euro a 600 euro al giorno. Dipende dalla portata della sperimentazione e dal rischio che corre la cavia. Ma R.S. si dice tranquillo e benedice il giorno in cui ha colto l'occasione: "Ho parenti in Svizzera e quando sono andati a trovarli ho letto un annuncio della facoltà di Medicina che cercava persone disposte a entrare nello staff di un'importante casa farmaceutica mi sono presentato, consapevole di trovarmi di fronte a una scelta difficile".

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