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Claps, scontro tra periti sul Dna di Restivo

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La consulente dei pm denuncia gravi censure e metodi superati nella perizia del prof. Pascali nominato dal gip

Eleonora Crisafulli
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Scontro tra periti sul Dna di Danilo Restivo, l'unico indagato per l'omicidio della studentessa potentina Elisa Claps. Il professor Vincenzo Pascali ha escluso la presenza del Dna del 38enne tra i reperti sequestrati nel sottotetto della Chiesa della Trinità, dove il 17 marzo scorso è stato ritrovato il cadavere. Ma il consulente dei pm di Salerno, Patrizia Stefanoni, in servizio alla polizia scientifica di Roma, ha sollevato dubbi sulla perizia denunciando "censure varie, in taluni casi anche gravi" e il ricorsoa una "metodica superata". Le critiche - I magistrati Rosa Volpe e Luigi D'Alessio hanno dunque chiesto al gip di disporre, con un secondo incidente probatorio, una nuova consulenza che sia svolta "secondo le più avanzate metodologie e tecnologie della scienza genetico-forense". L'accertamento peritale svolto dal prof. Pascali "deve ritenersi incompleto e insufficiente". Sorprende "la mancata estrazione da taluni reperti e campionature del profilo genetico utile a fini identificativi" per la scarsa quantità di Dna rilevata. Inoltre, viene sottolineato "l' elevato numero di reperti non ritenuti utili a fini del campionamento di presunte tracce biologiche e, pertanto, esclusi da ogni accertamento". Secondo "il consulente Stefanoni, il perito Pascali nell'esaminare alcuni reperti, pervenendo a giudizio negativo circa la possibilità di estrapolare profili genetici utili a fini identificativi, ha utilizzato kit poco sensibili e ampiamente superati dalle nuove tecnologie e, pertanto, i risultati analitici ottenuti e riferiti in perizia sono stati limitati da questa scelta tecnica". Altri reperti (alcuni dei quali sequestrati a Restivo) "non risultano esaminati dal perito 'per ragioni di economia analitica'; è evidente  che trattasi di scelta arbitraria in ordine alla quale è superfluo ogni commento". Richieste dei pm - I pm hanno chiesto inoltre al gip di affiancare un entomologo (esperto nello studio di insetti) alla professoressa Cristina Cattaneo che sta tuttora svolgendo indagini tricologiche sui capelli di Elisa Claps, alcuni dei quali - secondo l'accusa - recisi di netto dall'assassino nelle fasi immediatamente successive all'aggressione mortale. Questo "al fine di meglio differenziare le lesioni dovute a strumento tagliente da quelle potenzialmente attribuibili ad insetti". In conclusione le indagini preliminari dovrebbero essere prolungate "per tutto il tempo che verrà richiesto" dai periti per lo svolgimento dei nuovi accertamenti.

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