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Allarme Aids, si ferma la Porn Valley californiana

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Un attore risulta positivo al test e due case di produzione di film hard sospendono le riprese. Si cercano i partner contagiati

Eleonora Crisafulli
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L'industia dei film a luci rosse si ferma negli States, dopo l'allarmante scoperta di una pornostar risultata positiva all'Hiv. Sui set americani torna l'allarme Aids, la paura cresce e due delle più note case di produzione statunitensi, la Vivid Entertainment e la Wicked Pictures, decidono di sospendere le riprese. L'identità e il sesso della persona non sono noti per ragioni di privacy, ma si sa che la positività al test è stata acclarata dalla "Adult Industry Medical Healthcare Foundation", la clinica che si occupa delle star dei film per adulti, finanziata dalla stessa industria del sesso. Il centro sta ora cercando di risalire ai partner con cui ha lavorato la persona affetta da Hiv. In molti potrebbero essere stati contagiati. L'industria del cinema porno non impone ai suoi attori l'uso del preservativo. Nonostante i casi precedenti, finora sono caduti nel nulla i tentativi di diverse organizzazioni di imporre l'obbligo del profilattico.  L'anno scorso una donna è risultata positiva all'Hiv dopo aver fatto un film e nel 2004 erano molti gli attori contagiati dal virus.

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