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Per la Cnn è il Pakistan la nuova patria del terrore

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Bin Laden e al-Zawahiri vivrebbero là. In Francia si guarda preoccupati all'Arabia Saudita: "Cellule pronte a colpirci"

Roberto Amaglio
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Osama Bin Laden e il suo vice Ayman al-Zawahiri sarebbero vivi e vegeti, anzi, vivrebbero tranquillamente in due case vicine nel nord-ovest del Pakistan. A sostenerlo è il sito della televisione satellitare americana Cnn, la quale cita alcune fonti della Nato. "Nessuno di Al Qaida vive in una caverna", riferisce il funzionario Nato, di cui non viene rivelato il nome a causa della delicatezza della materia. La leadership di Al Qaida si nasconde piuttosto in relativa comodità, protetta dagli abitanti locali e da alcuni membri dei servizi segreti pachistani. La regione in cui si sarebbe mosso Bin Laden in questi ultimi anni è quella compresa tra il confine cinese e la Kurram Valley, vicino alla città afgana di Tora Bora, roccaforte dei talebani durante l'invasione Usa del 2001. La fonte anonima della Nato ha confermato anche che il leader dei talebani, il Mullah Omar, si è trasferito più volte negli ultimi mesi fra le città di Quetta e Karachi, in Pakistan. Pakistan come nuova patria dei signori del terrore, dunque, come del resto testimoniano i continui attacchi terroristici in occasione delle elezioni supplettive. Nella tornata elettorale utile per scegliere il successore del deputato Raza Haider (assassinato nell'agosto scorso), si sono registrati 29 morti solo nella città di Karachi, nel Pakistan meridionale. Allarme Parigi - Se l'emittente Cnn guarda con timore al Pakistan, in Europa le forze di sicurezza stanno monitorando la situazione in Arabia Saudita. Secondo l'intelligence dello stato della penisola araba, infatti, alcune cellule di al Qaeda sarebbero pronte a organizzare degli attentati in Europa, in particolare in Francia. "La minaccia è reale e noi restiamo vigili - ha dichiarato il ministro degli Interni transalpino, Brice Hortefeux -. Il livello di allerta è solo un gradino sotto il massimo". L'avvertimento saudita è l'ultimo di una lunga serie: Hortefeux, infatti, ha riferito che il primo è giunto il 9 settembre dall'Interpol, seguito una settimana dopo da un altro per un possibile attentato suicida ad opera di una donna kamikaze. Non a caso in Francia per ben due volte è stata evacuata la Torre Eiffel, oltre alla stazione ferroviaria di Saint-Lazare.

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