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Fmi, "il Pil italiano crescerà"

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Buone previsioni per l'Italia del 2011 e l'Istat segnala un +13,5% sul fatturato industriale di agosto rispetto allo stesso periodo 2009

carlotta mariani
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Buone prospettive per il prodotto interno lordo dell'Italia. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), crescerà sia nel 2010 che nel 2011 dell'1% mentre il deficit si attesterà al 5,1% per poi scendere al 4,3% il prossimo anno. Le previsioni sono state annunciate oggi al Regionale Economic Outlook per l'Europa.che riporta le prospettive già contenute nel World Economic Outlook delle settimane scorse. L'inflazione dovrebbe rimanere sull'1,6% quest'anno e salire di un 0,1 punti percentuali nel 2011 mentre il deficit subirà un leggero calo. Nel 2010 dovrebbe attestarsi al 2,9% e scendere al 2,7% il prossimo anno. Un buon risultato rispetto al 3,2% del 2009. Nel rapporto del Fmi si legge che l'Italia ha varato “un pacchetto di misure di consolidamento, basato su una riduzione delle spese e volto a ridurre il deficit fiscale al di sotto del 3% nel 2012”. Atteggiamento ritenuto giusto dal Fondo che sottolinea che “Paesi con posizione migliore hanno un approccio più lento all'obiettivo”. Banche – La situazione bancaria italiana nei confronti del debito greco, irlandese, portoghese e spagnolo è limitata a 3,7 miliardi di euro secondo il Fondo. È messa la Francia con 41,4 miliardi (di cui 47,1 verso l'Italia) e la Germania con 74,8 miliardi (di cui 36,3 sempre verso il nostro Paese). Il Regno Unito invece ha ‘solo' 28,3 miliardi di euro. Europa fuori dalla crisi – Secondo il rapporto, nel vecchio continente è in atto una lenta ripresa. A guidare questa crescita, la Germania il cui Pil salirà del 3,3% nel 2010 e di 2 punti percentuali nel 2011. Solo la Grecia farà peggio e avrà un -2,6% nell'anno nuovo mentre il Portogallo resterà stabile. L'Fmi però mette in guardia a non festeggiare troppo presto: “Le autorità devono realizzare politiche appropriate”. Industria italiana in rialzo - Ad agosto, gli ordini industriali hanno avuto una crescita di 32,4 punti percentuali (dato grezzo) rispetto allo stesso periodo del 2009, cioè 7,3% rispetto a luglio. Sono i dati Istat che precisano che la variazione tendenziale è la più alta dal 2001, ovvero dall'inizio delle serie storiche. Ottimi risultati anche per il fatturato dell'industria che, ad agosto, segna un +2,8% rispetto a luglio e un aumento di 13,5% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La variazione congiunturale torna così  positiva.

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