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Caos a Napoli, arriva Silvio

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"Risolvo in due settimane"

Albina Perri
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Due promesse: via tutta la spazzatura dalle strade entro luglio e termovalorizzatore di Acerra al via a partire dal prossimo aprile. Silvio Berlusconi lascia Napoli dopo l'incontro con Bertolaso e i sindaci della provincia napoletana per l'mergenza rifiuti che attanaglia il capoluogo campano da mesi. "Posso dirvi che siamo vicinissimi alla firma di accordi con impianti privati che dovrebbero far sì che dal momento della firma e nel giuro di massimo due settimane noi dovremmo liberare definitivamente Napoli, la sua Provincia e la Campania dai rifiuti nelle strade", ha assicurato il premier. Che ha avanzato l'ipotesi di sensibilizzare la popolazione locale attraverso degli spot televisivi per meglio spiegare il problema dello smaltimento dei rifiuti. Già nel primo pomeriggio Guido Bertolaso, sottosegretario all'emergenza rifiuti, aveva pronosticato uno scenario ottimisita nel corso di un briefing veloce al quale aveva preso parte anche il generale Franco Giannini. Le prime soluzioni approvate nei giorni scorsi avevano infatto permesso la riduzione delle tonnellate di spazzatura nelle strade, da 20.000 alle attuali 16-18.000, ed era stato fatto anche un punto della situazione sugli stati di avanzamento delle perizie tecniche e dei lavori per l'allestimento dei siti di discarica e stoccaggio previsti nel disegno di legge. Le polemiche però non cessano. Giovanni Russo Spena, esponente di Rifondazione Comunista, facendo riferimento agli scontri di questa mattina tra alcuni manifestanti e le forze dell'ordine, ha dichiarato: “Come volevasi dimostrare, anche la sola presenza del premier a Napoli è fonte di tensioni e scontri, oltre che di arroganza e demagogia sparse a piene mani”. Il politico comunista si riferiva alla bella accoglienza riservata alla visita del premier: città bloccata, proteste e nella notte anche qualche bomba, che qui non guasta mai. Nella notte, infatti, tre ordigni erano stati lanciati contro le forze dell'ordine che presidiano la zona dove dovrebbe sorgere la nuova discarica a Chianiano, ma solo uno è poi esploso senza provocare feriti. Durante tutta la mattina invece altri manifestanti hanno attuato nelle vie centrali del capoluogo campano lo “slow walking”, attraversando avanti e indietro e a passo di lumaca le vie Medina, via Depretis e via Acton, vicino al molo Beverello, creando non pochi disagi al traffico, al punto che la polizia ha deciso di intervenire caricando i manifestanti, dopo che alcuni disoccupati si erano riuniti in piazza Plebiscito per protestare anche loro contro il presidente del Consiglio.

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