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La grande ammucchiata dei mediocri: cinque squadre in quattro punti

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La Roma ferma la Lazio. Vincono Milan, Juve e Napoli di Fabrizio Biasin

Michela Ravalico
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di Fabrizio Biasin Nel campionato della mediocrità e dei muscoli che saltano come molle bislacche, ci si emoziona che è un piacere. E' come quando si giocava all'oratorio da bambini: il livello era quello che era, ma sai che divertimento. E così accade che dopo undici giornate ci si ritrovi con una classifica in pieno stile “Eyes Wide Shut”. Tradotto: una godereccia ammucchiata generale. Cade la Lazio (non accadeva dalla prima giornata), mortificata da Simplicio (brillante), Borriello e Vucinic (freddi dal dischetto) e dall'arbitro Morganti, bravo ad assegnare i penalty ai giallorossi, meno bravo nel graziare Riise (cintura su Mauri). Brividi e tensioni al derby destinato a togliere ogni dubbio: la Roma attuale gioca meglio senza il suo capitano, Francesco Totti. E' il trionfo di Ranieri, mister bistrattato, che riporta i suoi nelle zone nobili della classifica nonostante i vaffa e le critiche ricevute negli ultimi mesi. Manca la proprietà? Lo spogliatoio tratta il suo allenatore come si fa con i vecchi all'ospizio? E chissenefrega. Ma la domenica pallonara del becero campionato tricolore ha ben altre castagne da mettere sul fuoco. Vince il Milan, che viaggia a corrente alternata che di più non si può ma ha energie e “piedi” a sufficienza per autoproclamarsi “prima candidata allo scudetto”. A Bari è tutto fin troppo facile per il diavolo, che ritrova Ambrosini (una garanzia) e torna a far pace con Pato (gran gol). Va di lusso pure alla Juve in casa col Cesena. Con una squadra imbottita di ragazzini, Del Piero (180° gol in serie A, beato lui…) e soci stendono un Cesena generoso e piuttosto penalizzato dalla direzione dell'arbitro Romeo. Dubbio il rigore dell'1-1, severa l'espulsione di Pellegrino. Parliamoci chiaro: la Signora (gran festa al 90') non ha rubato niente e si gode il bel momento in campionato nonostante l'infermeria da “sbarco in Normandia”. Se la passa bene anche il Napoli (ah, Cavani…) e vien da pensare: com'è che le italiane in Europa fan ridere e in campionato (settimo risultato utile di fila anche per la Samp) trottano come puledri da corsa? Sarà che nel campionato ballerino, per emergere, ci vuol davvero poco. Guardate la Fiorentina: due settimane fa nuotava nella melma del fondo classifica, ora si ritrova a soli sei punti dalla zona Champions. Mihajlovic? Gode come un matto…   Per il resto è difficile far previsioni nel breve-medio termine, soprattutto se si pensa che tra tre giorni si ritorna in campo per il gelido turno infrasettimanale (tutti in pista alle 20.45 e speriamo che il tempo regga). Una considerazione, però, è obbligatoria: nella giornata delle panze piene per Milan, Juve, Roma e Fiorentina, piangono di brutto in due. 1) La Lazio – of course – che si inchina mesta alla prima legge del calcio: “Il derby lo vince la squadra che sta peggio”. Guarda un po', funziona (quasi) sempre così. Ora tocca a Reja: se ha un gruppo con gli attributi deve ritrovare subito i tre punti, altrimenti è destinato a farsi riassorbire dal gruppone prima ancora che al Super compaiano i panettoni. 2) L'Inter, i cari vecchi campioni d'Europa che faticano e faticano e faticano. Colpa della malasorte (gli infortuni si contano come i legumi della Carrà nel barattolo di vetro), colpa di un allenatore troppo fatalista, colpa (ebbene sì) di un presidente satollo, appagato, felice per quel che è stato e poco bravo a prevedere il futuro. Ci vuol poco a capire che una squadra composta da giocatori che “o mi dai l'aumento o me ne vado” (vedi Maicon e Milito) è destinata a zoppicare, ci vuol poco a capire che senza acquisti ti ritrovi con la stessa rosa dello scorso anno con solo più vecchia, ci vuol poco a capire che se un anno sei Speciale l'anno successivo probabilmente la Fortuna ti volterà le spalle, ci vuol poco a capire che Balotelli avrà anche un carattere da San Quintino ma ha capacità come nessuno (ieri doppietta con il City). Per porre rimedi tocca aspettare gennaio, ma mancano due mesi… E per fortuna c'è Eto'o, uno dei pochissimi fari di questo torneo tanto emozionante quanto bislacco. Leggi nella sezione sport di LIbero-news.it i commenti sulle altre partite Bari- Milan Roma- Lazio Juventus-Cesena Risultati decima giornata Bologna Lecce 2-0 Inter Brescia 1-1 Fiorentina Chievo 1-0 Bari Milan 2-3 Juventus Cesena 3-1 Lazio Roma 0-2 Napoli Parma 2-0 Sampdoria Catania 0-0 Udinese Cagliari 1-1 Palermo Genoa posticipo CLASSIFICA Lazio 22 Milan 20 Inter 19 Juventus 18 Napoli 18 Sampdoria 15 Roma 15 Chievo 14 Udinese 14 Fiorentina 12 Palermo* 11 Cagliari 11 Catania 11 Genoa* 11 Bologna 11 Lecce 11 Brescia 10 Parma 8 Cesena 8 Bari 8 * una partita in meno

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