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Brescia, tensione sotto la gru degli immigrati

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Sgomberato il presidio di attivisti. I clandestini restano, chiedono la regolarizzazione. Uno ha un cappio al collo

Eleonora Crisafulli
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Ancora tensione a Brescia tra le forze dell'ordine e gli immigrati e attivisti impegnati da giorni nella richiesta di regolarizzazione per coloro che presentarono richiesta di sanatoria nel 2009. Stamani sotto la gru in piazzale Cesare Battisti, sulla quale da più di una settimana vivono sei stranieri, polizia e carabinieri sono intervenuti sgomberando il presidio di associazioni e centri sociali. La Questura ha spiegato in una nota che l'intervento è servito per "garantire le condizioni di sicurezza degli stessi manifestanti, liberando da eventuali curiosi o assembramenti di persone il piazzale sottostante la gru, in modo che nessuno possa accedere al cantiere della metropolitana se non autorizzato e mettere in pericolo la sicurezza propria o altrui".Ai sei immigrati sulla gru, continua la Questura, "è stato espressamente chiarito loro che l'operazione non era in alcun modo finalizzata a farli scendere con l'uso della forza, ma a garantire che altri non accedano alla struttura recando pregiudizio alla propria e loro incolumità". In giornata agenti e vigili del fuoco posizioneranno sotto la gru alcune reti metalliche di protezione come "salvaguardia dei manifestanti che occupano la struttura". Secondo gli attivisti presenti in piazza (come quelli di Radio Onda d'Urto) le forze dell'ordine avrebbero "caricato i manifestanti sotto la gru" e ci sarebbero "14 fermi tra compagni e compagne, oltre a decine di migranti". Dopo lo sgombero, uno dei sei immigrati si è messo un cappio al collo assicurando la cima al braccio della struttura. L'uomo è seduto sul braccio della gru con le gambe a penzoloni. Intanto i vigili del fuoco tentano di garantire la sicurezza collocando una rete di protezione sotto la cabina della gru ma le operazioni sono rese difficile dal lancio di bulloni da parte di manifestanti.

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