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Immigrati, Governo battuto dall'alleanza tra Fli e opposizione

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Alla Camera esecutivo sconfitto tre volte: passano le mozioni sul Trattato tra Italia e Libia sui respingimenti. Berlusconi: "No a una crisi pilotata, non si sa come va a finire"

domenico d'alessandro
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Tre sconfitte in un giorno per il Pdl e la Lega, la spunta la nuova maggioranza formata dalle opposizioni e Futuro e libertà. Dopo la prima sconfitta nel pomeriggio, il Governo è stato battuto altre due volte nel voto finale della Camera sulle mozioni circa il Trattato Italia-Libia. L'esecutivo, tramite il ministro degli Esteri Franco Frattini, aveva espresso parere negativo. L'opposizione, insieme al fondamentale voto di Futuro e Libertà, ha invece votato compattamente sì. Sono dunque passate sia la mozione presentata autonomamente dall'Udc sia quella presentata in origine dal Pdl, poi ripresa da Pd e Fli dopo l'approvazione dell'emendamento del radicale del Pd Matteo Mecacci. Il primo commento è proprio di Frattini: "L'Ue ha parlato chiaro con un accordo sottoscritto da due commissari con due ministri libici. Se non usiamo le parole di quell'accordo rompendo la collaborazione Ue in materia migratoria apriamo le porte a tutti quelli che vogliono entrare liberamente in Italia". Quindi è giunto anche il commento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che sarebbe scettico sull'idea di una crisi pilotata, anche perchè, sarebbe il suo ragionamento ripreso dalle agenzie, una volta aperta non si sa come va a finire. Da qui la volontà del Premier di andare avanti. " Se vogliono far cadere il governo lo sfiducino in Parlamento", avrebbe dichiarato, riprendendo le stesse parole usate dopo il discorso di Bastia Umbra di Gianfranco Fini. Un pomeriggio difficile - Il Governo, nel primo pomeriggio, era stato battuto su un emendamento alla mozione per la revisione del Trattato tra Italia e Libia sull'amicizia, il partenariato e la cooperazione tra i due Paesi. Con 274 sì e 261 no, infatti, era passato un emendamento presentato dai Radicali - con Matteo Mecacci (Radicale in quota Pd) come primo firmatario - su cui l'esecutivo aveva espresso la propria contrarietà. Dunque Popolo della Libertà e Lega Nord hanno votato no, mentre per il sì si sono espresse tutte le opposizioni (Pd, Idv e Udc) insieme a Futuro e Libertà. Nell'emendamento si chiede che il Governo si assuma l'impegno ad ottenere dalla Libia solide garanzie sul rispetto dei diritti previsti dalle Convenzionio Onu sui respingimenti degli immigrati clandestini dalle coste italiane. Duro scontro, subito dopo il voto, tra maggioranza e finiani, accusati dai primi di fare asse comune con l'opposizione. Al momento della pubblicazione del risultato, dai banchi del centrosinistra è partito un lungo applauso. Dopo la prima clamorosa votazione, il Pdl aveva ritirato la mozione di maggioranza a sostegno dell'approvazione del Trattato, nella nuova formulazione dopo l'emendamento del Pd Mecacci. L'annuncio era stato fatto dal firmatario Antonione. Per consentire però che il testo venisse messo al voto finale, per bocca del portavoce finiano Benedetto della Vedova Pd e Fli lo hanno fatto proprio. La Camera, chiamata in un primo momento a votare una mozione di maggioranza per la ratifica di un trattato approvato dal Governo, è stata dunque chiamata a votare una mozione di opposizioni e finiani a sostegno del recepimento del trattato, con il vincolo in più approvato nel pomeriggio. E anche su questa mozione il Governo è stato sconfitto. Le reazioni - Durissimo il commento di Ignazio La Russa. Il Ministro della Difesa ha affermato: "Che Fli voti con l'opposizione non fa più notizia, ma votando un emendamento come quello che è passato ci si dovrà assumere al responsabilità di rivedere i barconi di disperati sulle coste italiane. Noi insisteremo per la politica dei respingimenti - ha proseguito La Russa - e quello di Fli mi sembra un boomerang per una formazione che dice comunque di essere di centrodestra". Secondo il titolare della Difesa, inoltre, il voto di oggi non condizionerà il tentativo di intesa che Bossi, su mandato di Berlusconi, avvierà con Gianfranco Fini. Secondo il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, "non è sulla Libia che cade il governo, ovviamente. Futuro e Libertà conferma la vicinanza ai radicali". A chi gli chiedeva se ormai sia inevitabile una rottura, Sacconi ha risposto: "Niente è inevitabile tranne la morte". "E' un voto irresponsabile che rischia di incentivare la immigrazione clandestina. Questo voto è avvenuto anche per la responsabilità determinante dei parlamentari del Fli", ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. "E' un voto politico, ma non strumentale. E' un voto tattico, ma non contro il governo - ha assicurato il deputato di Fli Fabio Granata - Noi siamo coerenti, non abbiamo nessun obbligo di solidarietà con la maggioranza su ciò che non è nel programma. Se poi il Pdl per programma intende l'appiattimento sulle posizioni della Lega, noi non ci stiamo". Granata ha poi concluso: "Ci assumiamo anche la responsabilità di una eventuale rottura dei rapporti con la Libia. Non è possibile che Tripoli non si adegui alla convenzione Onu sui diritti dei rifugiati". Per Luca Volontè, Udc, "la fantomatica formazione di governo è caduta in Aula al primo voto della settimana, ma tirare a campare non fa che accrescere i problemi della maggioranza e minare la credibilità del Paese in ambito internazionale". Secondo il segretario del Pd Pierluigi Bersani la crisi è palese: "Facciamo uscire la situazione da questi tatticismi, da quello che leggo sui giornali sono tutte cose fuori dallo stato dell'arte - dice il leader del partito d'opposizione - Chi pensa di trovare altre soluzioni alla crisi nell'ambito del centrodestra non ha capito la situazione: cercare la soluzione in quei 'perimetrì vuol dire non rendersi conto che si è aperto un divario tra il Paese e l'esperienza di governo del centrodestra, il Paese si è messo alle spalle il centrodestra. Serve una situazione nuova".

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